Regionali, election day 2015. Dure critiche per la nuova legge elettorale umbra
Politica Umbria

Regionali, election day 2015. Dure critiche per la nuova legge elettorale umbra

mercoledì 11 marzo, 2015

PERUGIA, 11 MARZO 2015 - Manca l’ufficialità per l’election day 2015 in Umbria: non più il 10 maggio, come aveva annunciato il premier Matteo Renzi nei giorni scorsi, ma probabilmente domenica 31 maggio - secondo l’ipotesi che in queste ore si fa strada - si voterà per il rinnovo del presidente della Regione e per il consiglio regionale.[MORE]

Invero, la chiamata alle urne - prevista a fine marzo in osservanza alla scadenza dei consigli regionali - sarebbe stata già rinviata, in quanto la legge di Stabilità 2015 ha provveduto a prorogare la validità delle assemblee di 60 giorni, al fine di accorpare elezioni regionali e comunali - in Umbria infatti si voterà anche per eleggere il sindaco e il consiglio comunale di Valfabbrica, in provincia di Perugia, di Giove e Calvi dell’Umbria, entrambi questi ultimi comuni situati invece in provincia di Terni.

Ad alimentare il dibattito politico in questi giorni contribuisce un’altra questione, riconducibile pur sempre al tema delle regionali, ovvero le dure critiche mosse alla nuova legge elettorale umbra.
In una nota del senatore di Forza Italia, Francesco Aracri, si legge: «È passata quasi inosservata la legge elettorale del Consiglio Regionale dell’Umbria varata pochi giorni fa; una legge in totale contrasto con l’uniformità nazionale e fatta “a misura di Pd”. Il premio di maggioranza del 60% alla lista vincente (non alla coalizione, ma alla lista: la differenza è notevole) senza alcuna soglia minima di voti è un affondo ingiustificabile ai principi base della democrazia. Specialmente alla luce della sentenza della Corte Costituzionale del 2014 sulla normativa nazionale. La “trovata” del Pd, reduce da un’amara sconfitta a Perugia, storica roccaforte della sinistra, ha dato il “la” a una normativa incostituzionale, “ducistica” e politicamente scorretta. Ancora una volta il Partito sedicente-Democratico ha dato una stoccata alla democrazia e alle leggi dello Stato, come se essere al governo giustifichi tutto».

Domenico Carelli

(Foto: intermediachannel.it)


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