Referendum sulle Trivelle: Pd diviso sul voto, Bersani orientato dal "No"
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ROMA, 29 MARZO 2016 - Al Nazareno il partito è diviso tra maggioranza, che punta all'astensionismo, e minoranza schierata sul "SI". Ma l'ex segretario non svela come voterà e pare possa essere orientato per il "NO": "Andrò a votare ma non dico per chi".
"Al referendum del 17 aprile vado a votare, ma per ora non dico se voto No o Sì". Continuano le contrapposizioni all’interno del PD e questa volta tocca a Pierluigi Bersani scendere in campo sulle trivelle dopo Romano Prodi, che ha già annunciato il suo No. Da oggi inizia il conto alla rovescia per il referendum del 17 aprile voluto da nove Regioni, Puglia in testa, con il governo che punta all’astensionismo. C'è da scegliere se le 21 piattaforme situate in mare, al largo ma entro le 12 miglia dalle nostre coste, possono continuare a estrarre petrolio e gas metano a tempo indeterminato, oppure alla scadenza delle concessioni devono chiudere i battenti. Nel primo caso si vota No, nel secondo Sì. Non si tratta quindi di decidere se abolire i trivellamenti, ma di stabilire quando questi devono finire. Proprio Bersani, che nei giorni scorsi dichiarava di dover dare "certezza da dare a chi investe negli impianti di estrazione", potrebbe quindi essere fortemente tentato dal No. [MORE]
Dall’altra parte, Forza Italia dà libertà di coscienza con il risultato che Paolo Romani non va a votare ("sono un industrialista" ha dichiarato) mentre Michela Brambilla, così come Salvini e la Lega, dirà Sì. Alfano deve ancora decidere e il ministro Galletti è per il "No". Nelle stesse Regioni promotrici ci sono malumori. A parte il "governatore" Emiliano, schierato apertamente con i "Si", in Basilicata distinguo tra il presidente dem del consiglio regionale Piero Lacorazza e il governatore dem, Michele Pittella.
(fonte immagine Panorama.it)
Giuseppe Sanzi