Referendum, M5S e Sinistra Italiana presentano ricorso contro il quesito
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ROMA, 05 OTTOBRE – Non si placano le polemiche in vista del referendum sulla riforma costituzionale.
Il Movimento 5 Stelle e Sinistra italiana hanno presentato ricorso al Tar contro la scheda elettorale con cui gli italiani saranno chiamati a votare Sì oppure No il prossimo 4 dicembre.
Secondo SI e M5S il quesito proposto sarebbe irregolare, in quanto non vengono citati nel dettaglio gli articoli della Costituzione che la riforma intende modificare. [MORE]
Il senatore pentastellato Vito Crimi ha dichiarato che «il testo del referendum è una truffa, una propaganda ingannevole, l'ennesima trovata di Renzi per prendere in giro gli italiani». «Il testo del quesito – ha aggiunto - contrariamente a quanto previsto dall'articolo 16 della Legge 352 del 1970, non specifica l'indicazione degli articoli oggetto di revisione e di ciò che essi concernono e risulta».
«Vista dunque la delicatezza della materia oggetto del referendum – ha concluso Crimi - è necessario modificare il testo inserito sulla scheda di votazione che è totalmente fuorviante dalla realtà».
La replica. I sostenitori della riforma hanno prontamente risposto agli oppositori.
Il premier Matteo Renzi ha spiegato: «Non c'è nessun genio del marketing che ha creato il quesito del referendum perché è il quesito che la legge prevede». Ma, ha aggiunto ironizzando, «non ditelo al Comitato del No». «Se il titolo non piaceva – ha concluso Renzi - potevano emendarlo, visto che sulla legge costituzionale gli emendamenti sono stati numerosi, ma il titolo della legge andava bene a tutti».
«Il M5S sfiora il ridicolo – ha invece detto il senatore Pd Andrea Marcucci - il quesito del referendum costituzionale del 4 dicembre è conforme alla legge. È davvero incredibile che gruppi parlamentari che non hanno presentato un emendamento per cambiare il titolo del disegno di legge in oltre due anni, oggi facciano un inutile ricorso al Tar».
«La malafede dei cinque stelle e di Sinistra italiana – ha concluso Marcucci - è dimostrata anche dal fatto che il comitato per il No ha raccolto le firme per il referendum costituzionale sullo stesso quesito oggi contestato».
Il Quirinale, chiamato in causa dai promotori del ricorso, è intervenuto attraverso una nota che recita: «In relazione a quanto affermato in una nota di ricorrenti al Tar Lazio, in cui impropriamente si attribuisce alla presidenza della Repubblica la formulazione del quesito referendario, negli ambienti del Quirinale si precisa che il quesito che comparirà sulla scheda è stato valutato e ammesso, con proprio provvedimento, dalla Corte di Cassazione, in base a quanto previsto dall'articolo 12 della legge 352 del 1970, e riproduce il titolo della legge quale approvato dal Parlamento».
[foto: unionesarda.it]
Antonella Sica