Referendum, Financial Times: "Se vince il No l'Italia fuori dall'euro"
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ROMA, 21 NOVEMBRE - Il Financial Times e il Wall Street Journal prevedono potenziali rischi per l’euro in caso di vittoria del No al referendum costituzionale italiano del 4 dicembre.[MORE]
Il principale quotidiano economico britannico si esprime nelle parole di Wolfgang Munchau, condirettore del Financial Times ed esperto di Unione Europea: in caso di vittoria del No, Munchau prevede "una sequenza di eventi che metterebbe in dubbio l'appartenenza dell'Italia alla zona euro".
Una probabilità "inquietante che non ha nulla a che fare con il referendum stesso", ma con altre cause da rintracciare anche nei problemi strutturali dell'economia italiana: "Da quando l'Italia nel 1999 è entrata nell'euro la sua produttività totale è stata di circa il 5%, mentre Germania e Francia hanno superato il 10%".
Questo primo fattore, associato al fallimentare tentativo dell'Ue di “costruire una vera Unione economica e bancaria dopo la crisi del 2010-2012”, imponendo invece l'austerità, condurrà secondo il FT “alla crescita esponenziale del populismo in Europa”.
Meno allarmanti le previsioni del Wall Street Journal, che in prima pagina sottolinea i rischi per gli investitori in caso di esito negativo della consultazione. Secondo Riva Gold e Giovanni Legorano, dopo la Brexit e Trump, “se respinto, il referendum avrà il potere di far tremare i titoli bancari italiani, spingere gli spread ed indebolire ulteriormente l'euro".
Secondo il quotidiano finanziario Usa, in caso di vittoria del No e conseguente caduta del governo Renzi, il risultato più auspicabile per gli investitori sarebbe "l'istituzione di un governo tecnico", e non l’ipotetica ascesa del Movimento 5 Stelle, "partito antiestablishment che punta a rinegoziare il debito italiano e a indire un referendum sull'euro, destabilizzando tutto il sud Europa", scrive ancora il WSJ.
Luna Isabella
(foto da infooggi.it)