Referendum Grecia: Tsipras, "intesa 48 ore dopo il referendum"
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ROMA, 03 LUGLIO 2015 – A 48 ore dal referendum di Atene, da cui potrebbe dipendere il futuro del Paese, secondo un nuovo sondaggio realizzato dall'istituto Alco e pubblicato dal quotidiano Ethnos, i “sì” sono dati in vantaggio (al 44,8%), mentre i “no” arretrano al 43,4%: la maggioranza dei greci, il 74%, vorrebbe rimanere nell’Eurozona, contro il 15% favorevole al ritorno alla dracma.[MORE]
Per il ministro delle Finanze greche Yanis Varoufakis, anche con la vittoria del “no” «un accordo è in vista», ha ribadito alla radio irlandese Rte: «Se ci sarà un sì, il governo greco - ha precisato - andrà semplicemente a mettere la firma sulla proposta delle istituzioni del 25 giugno».
A rassicurare su un accordo tra Grecia e creditori internazionali, a prescindere dall’esito della consultazione popolare di domenica 5 luglio, è anche il premier Alexis Tsipras, che, nel corso di un’intervista per la rete televisiva Antenna, ieri sera ha dichiarato: «troveremo intesa 48 ore dopo il referendum». E incalza, «il giorno dopo il referendum sarò a Bruxelles e un accordo sarà firmato».
Intanto, cresce l’attesa per il verdetto (dovrebbe arrivare in serata) del Consiglio di Stato sulla legittimità del referendum indetto dal governo di Atene, in seguito al ricorso presentato da due cittadini greci, uno dei quali, secondo i media locali, sarebbe un ex giudice del Consiglio di Stato e legato al partito conservatore di Nea Demokratia. I ricorrenti contestano la costituzionalità del referendum, la violazione dell'art. 44 della Costituzione, dal momento che l’ambito di riferimento del quesito concerne le finanze pubbliche; inoltre, viene denunciata la limitata chiarezza della relativa formulazione - a riguardo, una legge del 2011 prevede in modo esplicito la formulazione chiara dei quesiti referendari.
Domenico Carelli
(Foto: thepostinternazionale.it)