Erdogan vince di misura al referendum. Turchia spaccata sulle nuove riforme costituzionali
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Erdogan vince di misura al referendum. Turchia spaccata sulle nuove riforme costituzionali

lunedì 17 aprile, 2017

ROMA, 17 APRILE 2017 - Vittoria di misura per i sostenitori della riforma presidenziale in Turchia, promossa dal presidente Recep Tayyip Erdogan. Con il 99,96% dei voti scrutinati nel Paese, il "sì" si è imposto con il 51,22%, mentre è ancora in corso il conteggio dei voti degli emigrati, dove il "sì" sarebbe in testa con circa il 60%. [MORE]

La conferma della vittoria arriva direttamente dal capo della Commissione elettorale turca, Sadi Guven. La dichiarazione è arrivata poco dopo il discorso in cui Erdogan ha dichiarato di aver vinto, seppur non ancora in possesso di risultati ufficiali. I risultati finali definitivi saranno resi noti entro 11-12 giorni.

Intanto il principale partito di opposizione in Turchia, il socialdemocratico Chp, ha reso noto che contesterà il 37% dei voti espressi. Il leader del partito Keman Kilicdaroglu ha contestato la validità di schede prive del timbro ufficiale mentre dalla commissione fanno sapere che tutte le regole sono state rispettate. "I nostri dati indicano una manipolazione tra il 3 e il 4%, da stamani abbiamo individuato 2,5 milioni di voti problematici", ha denunciato il vice-leader dei kemalisti del Chp, Erdal Aksunger.

"La Turchia ha preso una decisione storica di cambiamento e trasformazione" che "tutti devono rispettare, compresi i Paesi che sono nostri alleati", ha detto il presidente turco Erdogan nel suo primo discorso dopo la vittoria al referendum sul presidenzialismo. "La Turchia ha preso la sua decisione con quasi 25 milioni di cittadini che hanno votato sì, con quasi 1,3 milioni di scarto. È facile difendere lo status quo, ma molto più difficile cambiare".

"Voglio ringraziare ogni nostro cittadino che è andato a votare. È la vittoria di tutta la nazione, compresi i nostri concittadini che vivono all'estero. Questi risultati avvieranno un nuovo processo per il nostro Paese". Erdogan ha ringraziato anche i leader dei partiti che hanno sostenuto il "sì", ai quali ha promesso di discutere la reintroduzione della pena di morte in Turchia, che potrebbe essere oggetto di un nuovo referendum.

"Abbiamo ancora molto da fare insieme, continueremo ad andare avanti per la nostra strada. Abbiamo incontrato ostacoli, ma con il volere di Allah non ce ne saranno più. La Turchia farà passi avanti avvicinandosi ai Paesi più sviluppati" - ha detto - "Voglio essere il servo di questa nazione, non il padrone".

Daniele Basili

immagine da ilmessaggero.it 


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