Radio Vaticana: perizia conferma nesso tra antenne e tumori dei bambini
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Da anni le onde elettromagnetiche emanate dalle antenne di Radio Vaticana sono sotto accusa. Gli abitanti di Cesano e di La Storta a Roma, zone a ridosso dell'ubicazione delle antenne, avevano denunciato strani fenomeni che si verificavano nelle loro case: citofoni ed elettrodomestici che si trasformavano in ripetitori radio, telefonate che venivano interrotte dalle trasmissioni religiose.
Nel 2000 arrivarono i primi esposti per le malattie che sarebbero state provocate dal superamento dei limiti di emissione delle onde elettromagnetiche. I responsabili di Radio Vaticana furono citati in giudizio nel luglio del 2000 ed ottennero la sospensione del processo per questioni di procedibilità legate ai Patti Lateranensi.[MORE]
Nel 2003 la Corte di Cassazione stabiliva il diritto dello Stato italiano di proseguire il processo. Le condanne furono simboliche: “gettito pericoloso di cose”. Restavano però in piedi i casi di troppe morti per leucemia tra gli abitanti della zona tra il 1994 e il 2000. L’inchiesta quindi è andata avanti e il pm Zaira Secchi ordinò una perizia per accertare il possibile nesso di causalità tra l'inquinamento elettromagnetico e l'incremento di tumori e leucemia a Cesano e a La Storta.
Le conclusioni della perizia, condotta dal professor Andrea Micheli, sono queste : c'è stata "un'associazione importante, coerente e significativa, tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini". All'incremento di questo rischio potrebbero aver "plausibilmente contribuito" anche le strutture di Maritele, sia pure "in modo limitato e additivo".
Secondo la perizia quindi il nesso di causalità è evidente e coinvolgerebbe soprattutto i bambini sotto i 14 anni, che sono i più a rischio, soprattutto se sono esposti per lunghi anni (10) alle onde nocive.