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Comunicato Stampa
Tiriolo, 12 Agosto – Cala il sipario del Radici Sonore festival: concerti, animazioni, corsi, laboratori e mostre sono stati gli apprezzati “ingredienti” di questa sesta edizione.
Nei quattro giorni della kermesse organizzata dall’Amministrazione Comunale e dall’Associazione De Martino con il patrocinio dell’Assessorato Regionale alla Cultura e dell’Amministrazione Provinciale sono stati in migliaia a partecipare alla kermesse. [MORE]
Tra i vicoli e gli slarghi di Tiriolo sono giunti non solo visitatori prettamente locali, ma anche turisti provenienti dalle diverse località turistiche dislocate sui due mari Calabresi. Molto apprezzato, infatti, è stato il road camper della Provincia di Catanzaro, che ha dispensato grazie al qualificato personale dello IAT mobile provinciale: informazioni sulle iniziative, le strutture, gli itinerari e i siti di maggiore interesse del territorio Catanzarese. Tant’è che in tanti hanno compilato il questionario per la rilevazione dell’indice di gradimento dell’offerta turistica calabrese, ricevendo in omaggio dei gadget brandizzati “Calabria”. Un’azione di marketing territoriale che potrà avere nel breve periodo risvolti positivi sul turismo Calabrese.
E manifestazioni come Radici Sonore festival, che sono veri e propri contenitori di eventi e iniziative che hanno come filo conduttore le tradizioni locali, sono le location ideali per aumentare il gradimento dell’offerta turistica locale. Puntare sulle risorse e sui “giacimenti” di qualità del territorio Calabrese potrebbe essere la ricetta vincente. Proprio in questo contesto lo Slow Food di Catanzaro è riuscita a catalizzare l’attenzione di molti visitatori con il “Mercato del buono, pulito e giusto”. Seguitissimi sono stati anche i laboratori di artigianato artistico di tessitura tradizionale, scultura del legno, liuteria e ricamo. Mentre tra i laboratori più apprezzati si segnala “Fotografa il festival insieme a noi” a cura dell’Associazione “L’Obiettivo” di Tiriolo.
Sono stati veramente tanti coloro che hanno voluto immortalare con le proprie macchine fotografiche i momenti più belli di Radici Sonore. Il festival si è poi concluso a tarda notte con la bellissima esibizione dell’Orchestra Popolare Calabrese (progetto speciale costruito sul nucleo della storica formazione musicale dei Phaleg), formata da 15 elementi sono riusciti a coinvolgere il numeroso pubblico presente grazie all’utilizzo di strumenti tradizionali e non. Le sperimentazioni di questo gruppo sono riuscite a far riemergere il patrimonio etnico musicale calabrese, tanto nei suoi suoni originali (la lira, la chitarra battente, la zampogna) quanto negli arrangiamenti e nelle soluzioni compositive più “innovative”. Una vera e propria “contaminazione” di effetti acustici ed esperienze, apprezzata per l’originalità dell’esibizione e per la vivacità dei suoni, ritmi e parole che errando per terra, per cielo e per mare chiedono di essere raccolti e raccontati.
La giusta conclusione, insomma, per un festival che sin dalla sua nascita si è posto come obiettivo principale la riscoperta delle radici sonore Calabresi.