Questura di Catanzaro: assicura intervento tempestivo DONNE MALTRATTATE
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“NON SUBIRE LA VIOLENZA, DENUNCIALA”.
CATANZARO 22 FEB. 2011 - Le mura domestiche nascondono spesso maltrattamenti che vedono come vittime le donne. Forme di abuso e di violenza si perpetrano quotidianamente anche negli ambienti di lavoro ed in altri contesti. Oggi le donne sembrano aver vinto la vergogna e sono più propense a denunciare gli episodi. [MORE]
La nuova legge sullo stalking ha sicuramente aiutato le vittime di atti persecutori a rivolgersi alle forze dell’ordine. La Questura di Catanzaro ha avvertito l’esigenza di rivolgere particolare attenzione alle persone interessate da tali fattispecie delittuose. A tal proposito il Questore ha avviato una sinergica attività tra i vari uffici della Questura impiegati nella trattazione dei singoli casi che vengono quotidianamente prospettati: personale della Divisone Polizia Anticrimine, al quale è demandato il compito di analisi e valutazione delle singole denunce; personale della Squadra Mobile, impegnato nella relativa attività investigativa; personale dell’U.P.G. e S.P. che assicura l’intervento tempestivo nella situazione di emergenza e la delicata attività di controllo finalizzata a far cessare le condotte moleste, onde garantire la tranquillità alle vittime di atti persecutori; Ufficio Relazioni con il pubblico che cura la comunicazione esterna della Questura e di sensibilizzazione su tale tematica. Nell’ambito di tale sinergica attività della Polizia di Stato, nelle prime ore di stamani, personale dell’U.P.G. e S.P. e della Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro nei confronti di C. V., classe 1978, per il reato previsto dall’art. 612 bis c.p., il quale è stato recluso presso la locale Casa Circondariale. L’uomo, sin dal mese di luglio del decorso anno, si è reso responsabile di condotte persecutorie nei confronti dell’ex fidanzata con la quale aveva intrattenuto una relazione sentimentale, oramai interrotta da diverso tempo, tenendo, altresì, comportamenti molesti anche nei confronti dei vicini di casa della vittima. Lo stalker non aveva mai cessato di perseguitarla, ingiuriarla e minacciarla, anche di morte, al punto da cagionare un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ingenerando nella stessa il fondato timore per la propria incolumità.
Lo stalker già nell’anno 2010, si era reso responsabile di condotte persecutorie, tant’è che l’Autorità Giudiziaria aveva applicato nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi abitualmente frequentati da quest’ultima. Per tali condotte moleste e persecutorie C.V. aveva poi riportato una condanna alla pena di mesi diciotto di reclusione, con sospensione dell’esecuzione. Nonostante questa pregressa vicenda processuale, C. V., non accettando l’interruzione della relazione sentimentale, ha continuato a mantenere verso la vittima un atteggiamento aggressivo, connotato da continue ed incessanti minacce, appostamenti, telefonate provocatorie, nonché vessazioni di ogni genere, poste in essere, oltre che direttamente nei confronti della ex fidanzata, anche in danno dei suoi congiunti ed amici e conoscenti. Di conseguenza, questa mattina è stato tratto in arresto in esecuzione del provvedimento adottato dall’A.G. Va precisato che per il reato di atti persecutori, le vittime possono denunciare i fatti all’Autorità Giudiziaria come è avvenuto nel caso di C.V., ovvero chiedere al Questore di adottare il provvedimento di “ammonimento” nei confronti dell’autore delle molestie. Nell’ultimo periodo l’attività di contrasto della Questura agli atti persecutori attraverso lo strumento dell’ammonimento si è dimostrato particolarmente efficace ed ha portato alla definizione di ventiquattro richieste.
Continua è l’attenzione che la Questura di Catanzaro rivolge al fenomeno degli atti persecutori, ponendo in essere le condizioni necessarie a stimolare tutte quelle persone che sono oggetto di tali condotte e che, sino ad oggi, hanno sottaciuto per qualsivoglia motivo, dettato anche da condizionamenti ambientali, ora si possono rivolgere con serena fiducia alle Forze dell’ordine, presso le quali troveranno adeguata e professionale assistenza. In un caso di richiesta di ammonimento, dalla lettura degli atti, la Polizia di Stato ha rilevato che i fatti esposti configuravano reati più gravi degli atti persecutori, per cui il personale della Divisione Polizia Anticrimine ha redatto informativa di reato diretta all’Autorità Giudiziaria. Difatti, la vittima aveva denunciato continui maltrattamenti fisici e morali che, fin dall’inizio del suo matrimonio subiva dal marito. L’autore G.A. classe 1943, si rendeva responsabile di insulti, accuse infamanti, minacce, esplosioni incontrollate e immotivate di collera, episodi di violenza, ed altre espressioni di soprusi e violenze. Recentemente, personale della Squadra Mobile ha proceduto nei confronti di G.A., alla notifica di un’ordinanza applicativa della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e di non avvicinarvisi senza autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria. Con tale misura facendo divieto all’interessato di non avvicinarsi ai luoghi frequentati e di non comunicare con qualsiasi mezzo con la medesima, si restituisce serenità alla vittima.
Il 25 novembre 2010 la Polizia di Stato ha partecipato alle iniziative promosse a Catanzaro in occasione della giornata mondiale a favore delle donne vittime di violenza, realizzando un filmato dal titolo “NON SUBIRE LA VIOLENZA, DENUNCIALA”.
I due episodi di cui sopra, confermano che solo questa è la strada giusta per contrastare tale deprecabile fenomeno.
(Foto lastampa)