Quando vibrano le corde giuste. Tentativo di furto con finale a sorpresa
Cronaca Toscana

Quando vibrano le corde giuste. Tentativo di furto con finale a sorpresa

mercoledì 27 luglio, 2011

PISA, 27 LUGLIO 2011 “Ho preso la chitarra”…..risuonavano le note di una hit degli anni ’70 di recente riscoperta anche nelle sale cinematografiche, grazie al film che è stato finanche in odore di Oscar, “La prima cosa bella” (con la regia di Virzì).[MORE]

Ma non è di canzoni o di film che ci si vuole occupare in questa sede bensì di cronaca, che da “nera” o presunta tale, vira improvvisamente verso altri colori più rassicuranti quale ad esempio il verde, tinta per antonomasia legata al concetto di speranza.

Quella speranza che un negoziante di strumenti musicali della provincia pisana (Vicopisano, per la precisione) ha voluto regalare ad un piccolo pregiudicato intrufolatosi la notte precedente nel proprio negozio, il quale se ne era poi uscito indisturbato (ma, come vedremo, solo sino ad un certo momento) con sottobraccio una bella chitarra classica.

Il ladruncolo non aveva però fatto i conti con un sofisticato sistema di allarme, che si è azionato proprio mentre si stava allontanando con la particolare refurtiva. Si ignorano le sonorità che hanno cominciato a riecheggiare nei pressi del negozio, in casa del proprietario e nei locali delle forze dell’ordine.

Certo non deve proprio essere stata musica per le orecchie del trasgressore della legge, che non ha fatto in tempo a “tagliare la corda” insieme allo strumento musicale prescelto (anch’esso a corde, ovviamente). Fatto sta che in pochi secondi il titolare del negozio musicale si è precipitato giù di casa ed è riuscito ad individuare e immobilizzare chi voleva portargli via la chitarra.

A questo punto, sono state inaspettatamente altre “corde” a vibrare, quelle che la tradizione vuole legate al concetto di cuore. Il malfattore ha infatti preso a raccontare alla sua vittima la propria grama vita di ex carcerato che aveva deciso di intraprendere un’attività onesta, riprendendo a suonare la chitarra con cui un tempo aveva cercato di guadagnarsi da vivere .

Ciò lo aveva spinto ad optare per la soluzione-furto, che gli era apparsa, probabilmente per antica forma mentale, quella più praticabile.

Questa versione deve essere apparsa credibile al negoziante, tenuto conto che a pochi centimetri dalla chitarra trafugata pare vi fossero strumenti di valore decisamente più elevato da portar via, a parità di ingombro. Sembrerebbe quindi che la chitarra sia stata “presa”, come canta la menzionata canzonetta, proprio per destinarla all’uso più nobile, quello di suonarla in prima persona, non per farla finire nelle mani di un ricettatore.

L’”idillio” tra i due protagonisti della vicenda è stato comunque interrotto dall’arrivo delle forze dell’ordine, che hanno provveduto all’arresto del reo colto in flagrante, trattandosi comunque di reato per il quale si procede d’ufficio, senza bisogno di una querela di parte.

Il giorno successivo, però, e qui la cronaca si tramuta quasi in favola lieve dai contorni dolciastri, il negoziante si è presentato presso la Caserma dove il ladruncolo era in stato di arresto in attesa dell’udienza di convalida da celebrarsi entro breve.

Agli attoniti tutori dell’ordine, l’imprenditore ha dato il “corpo del reato”, ovvero la chitarra classica oggetto del tentato trafugamento, affinché venisse da essi consegnata come cadeau all’arrestato. La motivazione del proprio gesto fornita dall’imprenditore agli agenti è stata quella di voler dare una chance concreta di ravvedimento all’aspirante chitarrista.

Qualche dubbio sul fatto che l’imbocco della giusta via passi per un tentativo di furto con effrazione pure ci sarebbe, a dire il vero.

Ma per una volta possiamo lasciare che la speranza prevalga sul dubbio, considerando anche che un fatto di cronaca che poteva rimanere semplicemente “nera” (anche se di un nero sbiadito) si è quasi tramutato in una moderna, amara fiaba, con lieto fine probabilmente solo parziale, in quanto la fedina penale dell’aspirante musicista non sembrerebbe lasciar presagire futuri sconti di pena.

Raffaele Basile


Autore
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