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Quando il proprio cuore è talmente impuro da non potersi accostare a Gesù? Ripsonde alla domandsa di Martina il sacerdotedon Nicola De Luca.
R. Carissima Martina,
ti cito di seguito un passo del vangelo di Marco davvero illuminante a tal proposito:
«Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: “Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo”. Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. E disse loro: “Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?”. Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. Quindi soggiunse: “Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo”» ( Mc 7, 14-23).
Come puoi notare Gesù richiama una beatitudine che già aveva proclamato sul monte, insieme alle altre, offrendola come nuova legge per il cristiano. Questa è la beatitudine dei puri di cuore che vedranno Dio. Tutto parte dalle intenzioni più intime che ci portiamo dentro. Esse devono essere sempre secondo la volontà di Dio. Un cuore puro è un cuore cristallino, limpido, trasparente come quell’acqua che scaturisce direttamente come sorgente dalla roccia o dai monti. In esso non vi è alcuna ombra di male né in pensiero, parola, opera o omissione. È un cuore talmente ricco di carità che diviene specchio dell’amore stesso di Dio. Di contro, già solo un’intenzione o un pensiero cattivo rende il nostro cuore impuro e cioè incapace di accostarci al Signore.[MORE]
Quando non possiamo accostarci a Gesù? Nel momento in cui tale purezza è integralmente oscurata dal peccato mortale. Anche il peccato veniale ne limita la bellezza ma non in modo così grave. Allora è necessario accostarsi al sacramento della Riconciliazione con spirito davvero pentito e volontà di non più peccare affinché il Padre celeste che è misericordia, per mezzo di Gesù suo Figlio nello Spirito Santo, attraverso i suoi apostoli, conceda il suo perdono e la sua pace. Rientrati nell’amicizia con Lui rientriamo anche nella purezza più grande. Poi c’è tutto un lavoro e una lotta personale da compiere: la preghiera, in modo particolare il Santo Rosario, cibarsi del Corpo e Sangue di Gesù e custodire il cuore da eventuali elementi e condizionamenti interni ed esterni che possano contaminarlo nuovamente.
Il Signore ti conceda un cuore puro come quello della Madre sua.
Don Nicola De Luca
Teologo
Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] . Si cercherà di fornire a tutti una risposta.