Quando la cannabis allevia le sofferenze della Sclerosi Multipla: intervista al Dott. Sergio Pasca
Salute Puglia

Quando la cannabis allevia le sofferenze della Sclerosi Multipla: intervista al Dott. Sergio Pasca

martedì 15 novembre, 2011

CASARANO (LE), 15 NOVEMBRE 2011 - In seguito alla pubblicazione di un articolo informativo sull’attività del Centro SM Ferrari di Casarano relativa alla somministrazione sperimentale della cannabis terapeutica ai malati di Sclerosi Multipla, il nostro giornale ha iniziato ad entrare più da vicino all’interno di una realtà innovativa e unica in Puglia.[MORE]

Abbiamo ricevuto prima la lettera di Lucia , una delle pazienti in cura presso il centro che, attraverso le sue parole, ha voluto dare una testimonianza della professionalità dei medici che l’hanno seguita e dei miglioramenti ottenuti in seguito alla terapia.

Ho allora deciso di contattare il Dott. Sergio Pasca, che insieme al Dott. Roberto De Masi e alla loro equipe, si è occupato  dei “5 fortunati pazienti” a cui è stata somministrata la terapia analgesica con cannabinoidi.

<<Quando un anno fa, abbiamo cominciato la somministrazione della cannabis, non pensavamo di essere “l’unico Centro in Regione”: per noi si trattava solo di una terapia antidolore, da limitare a pochi pazienti tra quelli seguiti, caratterizzata forse da un percorso amministrativo un po’ “articolato”. Un elemento di particolarità – afferma il Dott. Pasca - può forse essere il fatto che in Puglia, in virtù di una specifica delibera della Regione, è previsto un percorso per la fornitura gratuita di questi preparati. Comunque le procedure connesse a questo trattamento assorbono solo una quota limitata del nostro impegno giornaliero. Il centro infatti gestisce circa 300 pazienti assicurando molteplici servizi che vanno, dalle visite ambulatoriali organizzate secondo il concetto della presa in carico del paziente, alle attività di Day Hospital e a una piccola realtà incline alla ricerca in collaborazione con l’Università del Salento>>.

In seguito il Dott. Pasca accetta di rispondere al alcune mie domande. Riporto qui l’intervista, sperando che possa essere d’aiuto ai malati, al fine di comprendere a livello informativo i benefici e i limiti della terapia

Dott. Pasca, quali sono nello specifico i miglioramenti che sono stati notati nei confronti dei 5 pazienti trattati con il Bedrocan?

Dei 5 pazienti selezionati per il trattamento, uno è stato escluso nella fase iniziale ed avviato ad altra terapia analgesica a base di oppiacei. Dei restanti, tutti hanno avuto benefici anche se con differenze individuali. In particolare, un paziente ha presentato miglioramenti transitori ed ha assunto il farmaco in modo incostante, i restanti tre pazienti, hanno registrato miglioramenti significativi e persistenti ed al momento non potrebbero fare a meno di questa terapia. Il risultato principale è sul dolore: il controllo di questo sintomo si traduce in un importante miglioramento della qualità di vita, miglioramento del riposo notturno, della deambulazione e, in un caso, delle funzioni sfinteriche. Questi ammalati riferiscono con entusiasmo i risultati ottenuti, come prova la lettera di uno di loro, che ha avuto ampia diffusione nel web.

Quali sono i possibili rischi a cui i pazienti potrebbero andare incontro?

Più che di rischi parlerei di controindicazioni e attenzioni nell’uso: significativo è il fatto che i cannabinoidi devono essere somministrati con molta prudenza a pazienti con problemi psichiatrici e che è necessario sempre valutare preventivamente la funzionalità del sistema cardiovascolare. E’ opportuno inoltre prestare attenzione alle associazioni con altri farmaci per le possibili interazioni.

Che tipo di iter burocratico deve affrontare un malato per poter iniziare il trattamento?

Abbiamo somministrato il Bedrocan a pazienti seguiti nel nostro Centro da anni, facendoci carico come struttura di tutti gli aspetti amministrativi. Il paziente ha semplicemente avuto un breve ricovero per la messa a punto della terapia e successivamente ha potuto ritirare mensilmente il farmaco dalla farmacia (Ospedaliera per il primo mese e successivamente territoriale della ASL).

Qualsiasi ammalato di Sclerosi Multipla, può iniziare la cura?

E’ opportuno sottolineare che il trattamento viene prescritto a pazienti seguiti da tempo, quindi ben conosciuti sul piano clinico e in cui sono state inizialmente provate altre terapie attive sul dolore.

Nell’ultimo periodo ha ricevuto molte richieste da parte di pazienti interessati a questo tipo di trattamento?

In verità, sono rimasto piuttosto sorpreso dalla diffusione che ha avuto la notizia nel web, e dalle telefonate che giornalmente ricevo in ospedale da pazienti di tutte le regioni interessate a questa terapia.

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*Ringrazio di cuore il Dott. Pasca per la sua disponibilità sperando che questa breve intervista possa servire non solo a mettere in luce il lavoro di medici specialisti che svolgono con passione il proprio lavoro e le proprie ricerche, ma ad offrire agli ammalati di SM un’ulteriore speranza verso una vita che sia avvicini i più possibile alla normalità*

Roberta Lamaddalena

 

 

Immagine tratta dal sito www.benesseresalute.info/2009/06/neurologia-imaging-rm-della-sclerosi.html


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