Punizione choc, bruciò il figlio con il ferro da stiro: patteggia condanna a 3 anni
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MILANO, 15 LUGLIO – Ha messo in atto una punizione terribile per il figlio di 5 anni, bruciando undici volte il corpo del minore con un ferro da stiro. Tre anni di reclusione con patteggiamento è stata la condanna inflitta dal gup di Milano ad una ventisettenne originaria del Marocco accusata di lesioni gravi e maltrattamenti.
L’inaudita violenza ai danni del bambino è avvenuta lo scorso dicembre. Il piccolo era tornato a casa con i pantaloni strappati e la madre ha reagito in una maniera abnorme, applicando una punizione ben lontana da qualsiasi civile metodo educativo.
Nel figlio aveva individuato la ‘colpa’ di aver lacerato quel paio di pantaloni mentre giocava fuori casa. Una volta tornato nella sua abitazione, alla vista dell’indumento danneggiato, la donna ha afferrato e posizionato il minore sul tavolo. Nonostante il ragazzino abbia provato a divincolarsi da quelle mani che lo tenevano con forza, non ha potuto fare altro se non soccombere all’orrore. La madre gli ha inflitto 11 bruciature con il ferro da stiro e procurato 26 ecchimosi.
All’avvio dell’attività investigativa, la piccola vittima è stata subito affidata ad una comunità protetta. Il Tribunale dei Minorenni sta valutando se avviare il percorso di adozione. La madre sta invece seguendo un percorso psicologico.
Un periodo di forte stress. Questa la motivazione, a detta della donna, che l’avrebbe portata ad agire in modo crudele e spietato nei confronti del suo bambino. Non ha aggiunto altro, ma ricorda perfettamente ciò che è stata capace di fare. La fine della relazione con il padre di suo figlio e l’inizio di una nuova storia con un altro uomo, l’avrebbe fatta piombare in una situazione psicologicamente difficile. Sul nuovo compagno della ventisettenne sono ancora in corso le indagini. L’uomo è indagato per lesioni. Sarebbe stato presente al momento dei fatti o, almeno, a buona parte di essi.
Luigi Cacciatori