I prossimi mesi vedranno la giunta regionale impegnata con i tagli previsti dal piano di rientro sanitario. Essi prevedono in primo luogo abbattimenti relativi alla spesa farmaceutica e a quella delle Asl oltre all’abbattimento di 2200 posti letto e la riclassificazione di diciotto strutture.
Il 22 ed il 23 settembre il consiglio regionale dovrà pronunciarsi sui 3 ddl richiesti dal governo e relativi al blocco delle internalizzazioni dei precari che lavorano nelle Asl, lo stop del turn-over del personale impiegato nella sanità e la stretta dei tetti di spesa sulle cliniche private. [MORE]
I saldi previsti dal piano sono immodificabili ma l’assessore regionale alla sanità Tommaso Fiore si confronterà con le conferenze dei sindaci nelle sei province che sono interessate dai tagli previsti dal piano. Alcune proposte avanzate dal Partito Democratico sono state accolte e qualche modifica rispetto alle previsioni iniziali è stata già fatta.
Il presidente Vendola ha sottolineato che non c’è una programmazione volontaria da parte della Puglia, bensì un adeguamento dell’offerta al razionamento di 350 milioni di euro imposto alla regione dal governo nazionale. Il governatore pugliese ha aggiunto di stare con il cuore dalla parte di chi protesta e che i tagli colpiscono diritti e servizi e non la corruzione o gli sprechi.
Vuoi restare sempre aggiornato con le notizie più importanti?
Iscriviti ai nostri canali ufficiali:
Riceverai in tempo reale tutti gli aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.