Province, Baldelli: "La sentenza della Corte Costituzionale è una sconfitta dei governi tecnici"
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PERUGIA, 5 LUGLIO 2013 - “Con la sentenza emessa dalla Corte costituzionale sulla legittimità del Decreto “Salvaitalia “ ( ma meglio sarebbe stato chiamarlo “ Affossaitalia “, visti gli intenti che l’avevano mosso……..) – afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli - finisce un balletto sconcio e vergognosamente strumentale sulle Province. Ne esce sconfitto il Governo Monti, che pensava di aver abolito un’ Istituzione antica e nobile, la prima articolazione territoriale sorta con lo Stato unitario, a colpi di decreti, quando anche il più sprovveduto dei mestieranti della politica avrebbe dovuto sapere che la riforme costituzionali e istituzionali non si realizzano certo per quella via, come se si parlasse dell’aumento del prezzo della benzina o delle sigarette.
Esce sconfitta, clamorosamente, un’impostazione ragionieristica , economicistica, propria dei poteri forti finanziari, che hanno da tempo pianificato una riallocazione dei poteri dello Stato escludente i copri intermedi, tutta volta a lasciare i Comuni e i territori soli davanti ad un’autorità centrale oltretutto nemmeno politica, ma espressione delle grandi banche e dei centri finanziari occulti e palesi che reggono le fila dei governi “tecnici“, da Monti a Letta. Per il PRC, la sentenza rappresenta una duplice vittoria: una vittoria per gli interessi dai cittadini, che dall’abolizione delle Province avrebbero tutto da perdere, e una vittoria politica in quanto il PRC è stata l’unica forza rigorosamente schierata a difesa dell’esistenza delle Province medesime.
All’interno del Consiglio provinciale di Perugia, il PRC è stata una delle poche forze che con immutabile coerenza hanno sostenuto la necessità non solo di non giocare di rimessa, ma di guidare una vertenza istituzionale con lo Stato centrale tale da costringere i Governi a mettere in soffitta il capro espiatorio delle Province, dati alla mano e con i conti economici nero su bianco.
Un ringraziamento va al Presidente Guasticchi che ha sempre condiviso tale impostazione e l’ha portata avanti con coraggio e fermezza. Le Province rappresentano poco più dell’1% della spesa pubblica nazionale; è chiara, dunque, la malafede di chi ha sostenuto che abolendole si sarebbe avuto un guadagno. Ora occorre eliminare le vere “greppie“: gli Enti inutili, non elettivi, magazzini per trombati politici, che tolgono risorse agli Enti virtuosi democraticamente eletti che, come la Provincia di Perugia, in questi anni hanno compiuto investimenti in ogni campo, dall’edilizia scolastica all’ambiente e che soffrono per la gestione di aspetti delicati come quelli legati, ad esempio, alla viabilità.
Con le Province reintegrate nel loro ruolo e nel loro prestigio, si sbarra il passo al trasferimento totale di competenze, senza fondi, alle Unioni dei Comuni o ai Comuni singoli, furbata palese per arrivare poi ad esternalizzazioni di servizi e procedure ( come le valutazioni di impatto ambientale ) sulle quali gli appetiti delle lobbies dei professionisti non si sono mai sopiti . E’ anche il momento, sull’onda della sentenza della Corte costituzionale, di tornare alla carica per chiedere al Governo la profonda revisione del Patto di stabilità, tremendo cappio al collo economico che pesa in particolar modo sulle Province, impedendo investimenti, manutenzioni e pieno sviluppo dei servizi al cittadino”. [MORE]