Protesta dei Bronzi di Riace: noi ce ne torniamo a mare
Politica Calabria

Protesta dei Bronzi di Riace: noi ce ne torniamo a mare

giovedì 25 agosto, 2011

CROTONE  25 AGOSTO 2011 - Protesta dei Bronzi di Riace. Non ci ha distrutti il tempo ma la malapolitica sta distruggendo tutto, noi ce ne torniamo a mare.
A chi conviene che continuiamo a farci male? Andando a Lamezia pensavo di non vedere bene, sembrava tutto annebbiato ma era la mia Calabria che andava a fuoco, incendi dappertutto, solo io ho chiamato 3 volte il 115, è allucinante, sembrava un brutto sogno ma era tutto vero, fuochi appiccati dappertutto, un albero incendiato si é abbattuto sulla strada, siamo riusciti ad evitarlo mentre sopraggiungeva un'auto sfiorando lo scontro. [MORE]
 

Distruggiamo la nostra più grande risorsa ed é l'unica oltre ad essere una meraviglia, bisogna essere minorati mentali per fare tutto questo. Chi ci guadagna dal martirio che noi stessi, suoi figli procuriamo alla nostra terra che ben curata e con normale senso civico darebbe lavoro a tutti? Queste persone sono in parte folli, in parte criminali, il mondo é alle prese con la più grave crisi dal dopoguerra e noi che abbiamo la meraviglia chiamata Calabria che garantirebbe occupazione attirando turisti da tutto il mondo la disprezziamo. Queste persone hanno un guadagno da azioni così vili ed irresponsabili ma è come se una persona mi suggerisse di metter fuoco alla mia casa che vale 250 mila euro per incassare il premio dell’assicurazione di 10 mila euro.

E si, perché gli incivili hanno una colpa parziale, sono preda di diabolici suggeritori ai quali conviene che il Sud rimanga imbrigliato nella povertà sociale ed economica che garantirà la rielezione degli ascari: deve essere chiaro a tutti che i cosiddetti politici hanno maggiori possibilità di riaffermazione facendo leva sul bisogno. Innalzando la soglia di povertà si generano sempre più clientele. Questo è l’aspetto diabolico, creano situazioni che favoriscono il bisogno e l’arretratezza anziché precondizioni di sviluppo! E tutto questo in una terra che stanno devastando ma con tutte le carte in regola per beneficiare di un’economia basata sul turismo.

Dietro questi fenomeni ci sono interessi criminali ma se questi episodi non si verificano in regioni ad alto tasso di responsabilità civica è anche perchè la gente è cosciente della “convenienza” sociale ed economica dell’apprezzamento e valorizzazione, non della devastazione. E se questi sono dati di fatto incontrovertibili allora perchè le istituzioni non dedicano risorse alla comunicazione di questo teorema?
Amiamo, curiamo il nostro territorio come e meglio del salotto di casa, l’occupazione dipende da questo. Voi dite che qualche risultato non comincerà ad arrivare? Ma la domanda più angosciante è sempre quella <perchè la Regione Calabria e le altre Regioni del Sud non provvedono>?
 

Un piano di comunicazione sortirebbe effetti di responsabilizzazione. Una parte dei 2,5 milioni di euro spesi per pubblicizzare la Calabria con lo spot dei Bronzi di Riace si sarebbe potuta investire più proficuamente. Soprattutto considerando che lo spot, come idea, è stato copiato da quello delle ferrovie islandesi del 2002. Uno spot copiato può costare 5 miliardi delle vecchie lire?
E soprattutto non è meglio far dire ai bronzi:
<Noi abbiamo dato la cultura all’umanità ma qui è tutto roghi, spazzatura, ruberie, discariche, devastazioni ambientali. O cambiamo o noi ce ne torniamo a mare. Siamo stati pure maestri della saggezza in politica. A proposito ma i vostri politici che fanno?>

Quel che fanno subdolamente gli antipolitici è ormai chiaro, bisognerà vedere se il malcontento troverà il canale giusto per sfociare in una protesta efficace per la salvaguardia degli interessi dei calabresi e di tutti i meridionali contro i politicanti. Per la nostra salvezza dobbiamo liberarci della peste che infetta i centri politico istituzionali.
 


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