Prosegue lo scontro Renzi-Camusso, il premier ai sindacati: "Avete difeso ideologie, non persone"
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ROMA, 20 SETTEMBRE 2014 - Continua la contrapposizione fra Matteo Renzi e i sindacati. Dopo le dichiarazioni di ieri di Susanna Camusso, il premier ha infatti incalzato le organizzazioni dei lavoratori: "A quei sindacati che vogliono contestarci io non chiedo di darci almeno il tempo di presentarci le proposte prima di fare le polemiche, ma chiedo "dove eravate in questi anni, quando si è prodotta la più grande ingiustizia in l'Italia tra chi il lavoro ce l'ha e chi no?"
Renzi ha poi completato il proprio affondo, incolpando i sindacati soprattutto di aver "pensato a difendere solo le battaglie ideologiche e non i problemi concreti della gente". Inoltre, il premier ha voluto chiarire che il suo governo non vuole "il mercato del lavoro di Margareth Thatcher", come aveva invece denunciato Camusso. Al contrario, per Renzi, lo scopo è quello di creare un sistema del lavoro "giusto".[MORE]
Oltre all'ormai aperto e palese scontro fra sigle sindacali e governo, rimane centrale anche il disaccordo interno alla maggioranza, dove le posizione contrapposte di Bersani, Fassina e Alfano vengono smorzate dai toni di Graziano del Rio, che ha affermato: "Le discussioni aiutano a migliorarsi, l'importante è che non ci siano ultimatum o posizioni ideologiche".
Nonostante il tentativo di mediazione di quest'ultimo, però, restano comunque fortemente contrastanti le visioni del centro-destra e delle diverse correnti interne al Pd. Solo il responso dell'aula scioglierà il nodo Jobs Act - Articolo 18.
Valentina Vitali
(Foto: fervetopus.altervista.org)