Pronto soccorso pieni, 23 ambulanze del 118 ferme a Roma. Cgil: «Colpa della cattiva gestione»

mercoledì 9 gennaio, 2013

ROMA, 9 GENNAIO 2013 - Letti pieni, ambulanze vuote, perché ferme. È questo l’allarme lanciato da Livio De Angelis, direttore del 118 di Roma Capitale, il quale rende noto che 23 ambulanze, alcune già da ieri sera, sono rimaste nel parcheggio dei Pronto Soccorso a causa della mancanza di posti letto nell’ospedale.

De Angelis, in una lettera ai responsabili di tutti i Pronto Soccorso di Roma, inoltrata anche al sindaco, al prefetto, al questore di Roma e alla Regione, ha spiegato come i membri del Ps abbiano trattenuto le barelle, «perché lì non ci sono letti dove mettere i pazienti e devono usare le nostre barelle», impedendo alle ambulanze di tornare in strada. Il direttore del 118 romano ha invocato «la liberazione delle ambulanze in quanto il servizio è fortemente limitato» e un immediato intervento da parte delle autorità per risolvere la situazione.[MORE]

Visto che, secondo le stime di De Angelis, è rimasto fermo il 20% delle ambulanze del 118, al momento verrebbe garantito solo il servizio per interventi urgentissimi, ma se il blocco permarrà non riusciranno ad essere garantiti nemmeno i codici rossi.

Il Corriere della Sera riporta le accuse di Gianni Nigro, coordinatore di Funzione Pubblica Cgil Roma e Lazio, per il quale all’origine delle difficoltà attuali vi sia la mala gestione delle strutture ospedaliere: «Non è un problema di carenza di posti. Le ambulanze sono ferme perché non vengono liberate le barelle. Servirebbero solo più letti di breve osservazione, (facili da istituire perché non gravano sul numero dei posti letto previsti per legge) dove i pazienti possano essere assistiti con dignità, senza occupare le barelle».
Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha immediatamente chiesto una relazione urgente all'Ares 118 sullo stato dei Pronto Soccorso della Capitale.

(Foto: marsicalive.it)

Giovanni Gaeta

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