Proiettato "L'ultimo sole nella notte" di Matteo Scarfò nell'ambito del Lamezia Film Fest
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LAMEZIA TERME (CZ) 17 NOVEMBRE - Una certa decadenza della nostra società viene raccontata sullo sfondo delle periferie degradate della Calabria nel film di fantascienza “ L’ultimo sole nella notte” del giovane regista di Locri Matteo Scarfò, proiettato al teatro Grandinetti nell’ambito degli eventi speciali proposti dal “Lamezia Film Fest”, ideato e organizzato dal critico cinematografico Gianlorenzo Franzì. Protagonista indiscusso Andrea Lupia affiancato da Alessandra Mortellini, Danilo Rotundo e Alessandro Damerini. [MORE]
Ispirato ai romanzi di James Ballad, in particolare a “ Il condominio” e a “ L’isola di cemento”, il regista Scarfò , di appena 31 anni, si appropria di uno scenario strano, surreale, futuristico in cui si scatena una terza guerra mondiale che flagella l’Europa e L’Italia. « Mentre fuori c’è la guerra, – spiega il regista prima della proiezione del film al Quotidiano del Sud - il governo crea alcune zone sicure , dove sono rinchiuse forzatamente delle persone scelte per ceto sociale, religione, sesso, famiglia, allo scopo di ricreare una specie di società occidentale dove ci dovrebbe essere la pace» .
L’ alternarsi di passato e presente rappresenta il filo conduttore della storia di tre persone che, perseguitate dai fantasmi del passato, vivono nella zona 13, in un enorme condominio, dove hanno tutto ma dove tutto è in declino. « I personaggi di questo film - commenta il regista – sono soli, si sentono perduti ed hanno paura dell’ignoto e dell’esterno». Le scene talvolta assumono tonalità cupe, drammatiche esasperate soprattutto dalla desolazione dei paesaggi abbandonati della Calabria di cui il regista non aveva intenzione di « parlare» ma richiamarli nel film solo perché gli interessavano «certi scenari». In verità «il film di fantascienza sociale , attraverso la finzione, è utile per farci ragionare su una visione che si spera che non arrivi mai anche se parte da una realtà presente come le minacce nucleari, una società ghettizzata e chiusa, la grande povertà, la disparità sociale ed altro.
Volevo fare un film che parlasse anche dei nostri giorni» sostiene il regista che ha cominciato ad amare il cinema fin da piccolo, grazie al padre che lo portava a vedere film di ogni genere, fino a scoprire,con il passare del tempo, la passione di «raccontare le immagini attraverso il cinema» dopo essersi formato all’insegna della cinematografia straniera, americana e russa, per poi avvicinarsi a quella italiana. E «se escludiamo i piccoli cortometraggi fatti da adolescente, la cosa più importante è stata a 19 anni con un corto di fantascienza che si chiama “Fantascienza in pillole” e poi, a 23 anni, ho prodotto un docufilm dal titolo “Anna, Teresa e le resistenti”, imperniato sulla resistenza femminile in Italia. Docufilm proiettato in Italia e a Toronto per rappresentare i docufilm italiani al festival del film italo-americano. Naturalmente - prosegue - dopo aver preso coscienza della tua vocazione per il cinema, cominci ad appassionarti al meccanismo con cui si realizza un film, quindi approfondisci ciò che riguarda la parte pratica,l’inquadratura, la macchina da presa, il montaggio, la musica, il rapporto con gli attori». “ L’ultimo sole nella notte” ha ottenuto alcuni riconoscimenti internazionali; miglior film al Top Indie Film Awards 2017, anche nominato per la migliore regia e migliore colonna sonora ( Canada); Semifinalista a Los Angeles CineFest 2017( Usa); Selezione ufficiale Transylvania Cinema Awards 2017 ( Romania); Selezione ufficiale Free Spirit Film Festival 2017 ( India); Honorable Mention al Los Angeles Underground Film Forum ( Usa).
Foto: Andrea Lupia in scena
Lina Latelli Nucifero