Processo Mediaset, le motivazioni della condanna a Berlusconi
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MILANO, 23 MAGGIO 2013 - Silvio Berlusconi gestiva in prima persona i diritti televisivi e cinematografici anche dopo la sua discesa in politica e la nomina a premier.
È questa la motivazione scritta dai giudici della Corte d’appello di Milano che ha portato alla conferma della condanna per 4 anni dell’ex presidente del Consiglio nel processo di secondo grado sui diritti tv Mediaset.[MORE]
Per i giudici, «vi è la piena prova, orale e documentale, che Berlusconi abbia direttamente gestito la fase iniziale per così dire del gruppo B e, quindi, dell'enorme evasione fiscale realizzata con le società Off Shore».
«Era assolutamente ovvio – sostengono i giudici - che la gestione dei diritti, il principale costo sostenuto dal gruppo, fosse una questione strategica e quindi fosse di interesse della proprietà».
Secondo la Corte d’appello «la pena stabilita in prime cure è del tutto proporzionata alla gravità materiale dell'addebito e alla intensità del dolo dimostrato».
Berlusconi avrebbe commesso il reato di frode fiscale mentre era il presidente del Consiglio in carica e «in relazione alla oggettiva gravità del reato è ben chiara l’impossibilità di concedere le attenuanti generiche».
Paolo Massari