Privatizzazione Lamezia Multiservizi
Cronaca Calabria

Privatizzazione Lamezia Multiservizi

mercoledì 30 giugno, 2010

LAMEZIA TERME (Cz) -  Con una nota del 27 giugno u.s., il “Coordinamento Acqua Pubblica – Città di Lamezia Terme” del quale la Cgil Catanzaro – Lamezia fa parte, si dice sconvolto per il silenzio della città sulla vicenda della privatizzazione della Lamezia Multiservizi e si chiede cosa ne pensi la Cgil.[MORE]

Per conoscere la risposta sarebbe stato necessario, per chi nel comunicato dà lezioni di democrazia, coinvolgere la Cgil come soggetto facente parte del Coordinamento prima di assumere posizione sulla vicenda.

Non si capisce chi è l’autore del comunicato e soprattutto a nome di chi si parla. Se si vuole usare il Coordinamento per problemi politici personali o di gruppo con l’amministrazione Speranza, si abbia l’accortezza di non mettere in mezzo il sindacato e la Cgil.

Noi facciamo altro. Siamo interessati alla difesa dei cittadini, dei lavoratori e dei pensionati di questa Provincia e, naturalmente, della città di Lamezia Terme e non accettiamo strumentalizzazioni politiche di bassa lega.

Nel Comunicato diramato nei giorni scorsi, per entrare nel merito, si colgono alcune considerazioni davvero bizzarre su come l’amministrazione comunale dovrebbe aggirare il decreto Ronchi ed evitare, quindi, di privatizzare la Lamezia Multiservizi, attualmente “In House”.

Noi crediamo che il decreto Ronchi sia sbagliato, per questo ci siamo impegnati nei vari Coordinamenti Acqua Pubblica, e abbiamo raccolto più di mille firme in questa Provincia per chiedere il Referendum abrogativo. Ma questo non significa chiedere ad un’amministrazione di violare la legge.

La cessione di parte del capitale sociale in favore dei privati non è una libera scelta del Comune di Lamezia Terme o di questa o quella amministrazione comunale, ma è l’adempimento di un preciso obbligo imposto a livello comunitario al fine di favorire la concorrenza di tutti gli operatori economici interessati alla gestione dei servizi, nonché di garantire il diritto di tutti gli utenti alla universalità ed accessibilità dei servizi pubblici locali. A tal fine, si prevede che dal 2012 cessano “improrogabilmente” le gestioni dei servizi affidati in-house, a meno che le amministrazioni cedano almeno il 40% del capitale sociale a soggetti terzi. In tal ultima ipotesi, le gestioni in-house cesseranno alla scadenza prevista dal contratto di servizio.

Affinchè la Multiservizi possa continuare a rimanere affidataria dei servizi pubblici, che tutt’oggi gestisce, è quindi necessario procedere alla cessione di parte del capitale sociale in favore dei privati. Tanto è che anche altre importanti società come Ambiente & Servizi, ad esempio, stanno avviando processi di privatizzazione.

Occorre anche chiarire che l’apertura della compagine societaria al capitale privato non significa privatizzare i servizi pubblici gestiti dalla Multiservizi (che sono e rimarranno pubblici a prescindere dalla forma societaria attraverso cui si disimpegnano). Significa unicamente abolire posizioni di monopolio in favore del soggetto pubblico, favorendo con ciò la partecipazione di validi imprenditori privati (scelti con gara pubblica) nella gestione dei servizi, al fine di realizzare una più efficiente ed efficace gestione a beneficio della cittadinanza.

Inoltre alcune richieste sono davvero sconcertanti, a dimostrazione che chi le ha fatte non conosce né il tema del quale si parla, né i lavoratori. Tantomeno ha la volontà o la preoccupazione di difenderli. La Lamezia Multiservizi, infatti, non opera soltanto nel comune di Lamezia ma in un interland più vasto che va dal comune di Girifalco al comune di …..
Non è assurda la richiesta per cui i lavoratori dovrebbero essere assorbiti dal Comune per essere maggiormente tutelati? Chi tutelerà i lavoratori che non ricadono nel Comune di Lamezia Terme? Sono figli di un Dio minore?

Che significa che con la privatizzazione ci saranno esuberi, a fronte di una stabilizzazione (e quindi di nuove recenti assunzioni) avvenuta nemmeno un anno fa? Significa che alla Lamezia Multiservizi ci sono degli assistiti che non fanno bene il proprio mestiere?

Oppure, come pensa la Cgil, non cambierà nulla perché i lavoratori attualmente a carico sono necessari per il funzionamento della società.

Se il “Coordinamento Acqua Pubblica” avesse davvero a cuore le sorti della Lamezia Multiservizi e dei cittadini si sarebbe chiesto cosa succederà ai cittadini quando, a fronte dell’esaurimento della discarica comunale di Lamezia Terme, ci si troverà costretti a smaltire i rifiuti in una discarica privata, quella di Pianopoli.

Una discarica in mano ai privati, con dubbi controlli sulla gestione della stessa in termini di salvaguardia e sicurezza dell’ambiente, e che farà lievitare notevolmente il costo dello smaltimento dei rifiuti, che necessariamente saranno costretti a pagare i cittadini.

Di queste cose ci si deve occupare perché sono cose di sostanza e reali. Non si pensi di risolvere qualche problema politico e personale utilizzando strumentalizzazioni e nascondendosi dietro Coordinamenti che, a questo punto, non si sa da chi sono composti, chi e cosa rappresentano.

 

Giuseppe Valentino
Segretario Generale
Cgil Catanzaro - Lamezia
 


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