Privacy: il software di Facebook per un problema tecnico ha condiviso i dati di 6 milioni di utenti
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BARI, 23 GIUGNO 2013 - Privacy: il software di Facebook per un problema tecnico ha condiviso i dati di 6 milioni di utenti. Venerdì i numeri di telefono e indirizzi email di circa 6 milioni di utenti di Facebook sono stati impropriamente condivisi a causa di un difetto nel software del sito del social network
Numeri di telefono e indirizzi email appartenenti a circa 6 milioni di utenti di Facebook sono stati impropriamente condivisi a causa di un bug del software. Lo ha comunicato venerdì il social network. A quanto pare, però, non sono riusciti a rubare le informazioni relative alle carte di credito dei clienti e alle informazioni dei commercianti partner, e non vi era "alcuna prova che questo bug è stato sfruttato maliziosamente. I responsabili della sicurezza di Facebook hanno dichiarato in una nota di essere "sconvolti e imbarazzati" dal problema tecnico.
Gli utenti interessati verranno informati via e-mail, e comunque, hanno tenuto a sottolineare che l'impatto pratico probabilmente è minimo, in parte anche perché la condivisione dei dati non corretta si sarebbe verificato solo tra gli utenti che hanno già avuto qualche collegamento.
La condivisione ingiustificata sarebbe avvenuta quando un utente di Facebook è andato a scaricare un archivio del loro account di Facebook attraverso il social network. Inoltre si è arrivati alla conclusione che sono circa 6 milioni gli utenti di Facebook che hanno indirizzi e-mail o numeri di telefono condivisi". Comunque non è escluso che sono stati rubati nomi, date di nascita e criptate password.
Per Giovanni D’Agata, fondatore e presidente dello “Sportello dei Diritti” è di fondamentale importanza che tutti coloro che possiedono un account sul servizio cambino immediatamente la password. Purtroppo non si ha alcuna informazione a disposizione relativa al tipo di attacco che potrebbe essere utilizzato dai malintenzionati per ottenere i dati memorizzati sui server.[MORE]
(notizia segnalata da giovanni d'agata)