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L'AQUILA, 2 MAGGIO 2012 - Le morti sul lavoro, quelle che un po' ipocritamente vengono definite “morti bianche”, non conoscono giorni di festa. Nella giornata di ieri, Primo Maggio, giorno della Festa dei Lavoratori, a Rocca di Cambio (L'Aquila) un operaio è morto cadendo da un'impalcatura al terzo piano. Vasile Copil, operaio rumeno di 51 anni, dipendente della cooperativa “Rocca di Cambio” di Roma, stava lavorando nel cantiere di un residence nella periferia aquilana, ora posto sotto sequestro dai Carabinieri.
Secondo le prime ricostruzioni, sporgendosi per prendere alcuni materiali dall'impalcatura del piano superiore, Copil ha perso l'equilibrio ed è caduto a terra. L'allarme è stato dato immediatamente da un altro operaio presente nel cantiere, ma l'uomo è deceduto pochi minuti dopo l'arrivo dell'eliosoccorso del 118 dell'Aquila, prima di essere caricato sull'elicottero per il trasporto in ospedale. Non si conoscono ancora i motivi per cui gli operai stavano lavorando in cantiere anche nel giorno di festa.[MORE]
«Non lo conoscevamo di persona, visto che la ditta è di Roma - ha dichiarato il sindaco di Rocca di Cambio, Gennaro Di Stefano - ma c’è il dolore forte in paese per questa morte. Purtroppo incidenti sul lavoro continuano a capitare per l’incuria, l’incoscienza, la mancanza di un minimo di protezione, accortezza e rispetto delle regole. Più succedono - ha aggiunto - e più non si prendono provvedimenti».
Dall'inizio dell'anno ad oggi i morti sui luoghi di lavoro sono 164, ai quali ne vanno aggiunti almeno altri 325, morti sulla strada mentre si recavano o tornavano dal posto di lavoro. A riportare con attenzione certosina il triste ma indispensabile computo è l'Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro. L'associazione, attiva dal gennaio 2008, nasce in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino, morti durante il turno notturno il 6 dicembre 2007. «Non può che venire una grande amarezza – scrive sul blog dell'Osservatorio il fondatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione – apprendere che anche oggi 1 maggio è morto un lavoratore cadendo da un’impalcatura. Da una parte il concerto in piazza a Roma dove centinaia di migliaia di giovani festeggiano mentre in un angolo d'Italia un povero operaio straniero costretto a lavorare e a morire. Tra l’altro sembra che Cabil, il romeno di 51 anni morto in questo giorno della festa più cara ai lavoratori era dipendente di una cooperativa. Ma in che paese viviamo dove le cooperative fanno lavorare il 1 maggio i propri dipendenti – aggiunge – ma non erano nate proprio per arginare lo sfruttamento dei lavoratori?».
Serena Casu