Prima sperimentazione con cellule staminali per curare la SLA
Scienza & Tecnologia Calabria

Prima sperimentazione con cellule staminali per curare la SLA

giovedì 1 dicembre, 2011

COSENZA,1 DICEMBRE 2011. A breve sarà inaugurata la prima sperimentazione al mondo con cellule staminali adulte (completamente non-profit) per una futura terapia della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Lo ha annunciato nel corso di un convegno, tenutosi all’Ospedale Galliera di Genova, Angelo Vescovi, Direttore scientifico della “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo e docente di Biologia Cellulare all’Università Bicocca di Milano. In tempi rapidi dovrebbe essere attivato il call center per il reclutamento dei pazienti: si prevede di trattare inizialmente 18 pazienti.[MORE]

“La ricerca è di fase I ed è preliminare a studi più approfonditi: puntiamo a dimostrare solamente che l’introduzione delle staminali nel midollo spinale dei pazienti è sicura e ben tollerata, quindi non crea tossicità – spiega Vescovi. Ovviamente contiamo anche di vedere qualche effetto in termini di efficacia, ma non possiamo ancora parlare di una nuova “cura” per una malattia così drammatica”. Il prelievo delle cellule staminali sarà effettuato su feti morti, con una precedura medica simile a quella vigente per la donazione di organi per i trapianti. Alle gestanti sarà chiesto il permesso per il prelievo di una minima quantità di tessuto cerebrale, da cui poi si potranno ottenere le linee cellulari da impiantare.

La finalità principale della terapia, non è soltanto favorire una sorta di “ricambio” delle cellule danneggiate dalla malattia, ma, soprattutto, modificare quelle condizioni “ambientali” che caratterizzano questa ed altre malattie neurologiche, come la sclerosi multipla, come la spiccata infiammazione, la tossicità e la carenza di sostanze neutrotrofiche. Sperimentalmente l’immissione di staminali può favorire la detossificazione, ridurre l’infiammazione e controllare l’attivazione di un fenomeno negativo come quello indotto dalla cellule della microglia, cellule che partecipano alla risposta infiammatoria dell’organismo. Le cellule staminali fetali in quanto “tessuto-specifiche”, sono orientate a divenire sangue, muscolo fegato o, come si punta ad ottenere in questo caso, tessuto nervoso. La prima fase di sperimentazione non potrà, ancora, offrire dati significativi in termini di efficacia del trattamento; resta ferma la spera di poter presto ottenere, anche un minimo, riscontro positivo per una malattia che non ha ancora una cura.

Caterina Stabile

 


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