Prima delle Prime, Teatro alla Scala - Il titolo verdiano di maggior successo
Cultura e Spettacolo Lombardia

Prima delle Prime, Teatro alla Scala - Il titolo verdiano di maggior successo

mercoledì 5 febbraio, 2014

MILANO, 5 FEBBRAIO 2014 – Presso il Teatro alla Scala - Ridotto dei palchi “A. Toscanini", oggi (ore 18) il quinto appuntamento per il ciclo di incontri “Prima delle Prime” - della Stagione 2013/2014 - organizzato dagli Amici della Scala. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.

Luca Zoppelli, professore di Musicologia all’Università di Fribourg (Svizzera), curerà l’incontro “Il titolo verdiano di maggior successo” - con ascolti – in vista della prima rappresentazione de “Il trovatore” (dramma in quattro parti) prevista nel teatro meneghino per sabato 15 febbraio 2014 (ore 20), con la direzione di Daniele Rustioni e la regia di Hugo De Ana.[MORE]

Storicamente, l’opera è stata presentata per la prima volta nel Teatro Apollo della capitale, la sera del 19 gennaio 1853, quando «il Tevere straripò, ma Il trovatore ebbe lo stesso il suo debutto, con il pubblico che sfidò le acque. Fu un successo che non aveva precedenti per Verdi: entusiasmo del pubblico e della critica; La Gazzetta Musicale lo definì “un trionfo meritato” e l’opera si conquistò l’epiteto di “capolavoro”. A ragione. […] I personaggi del Trovatore sono continuamente proiettati in un altrove, che sia ricordo o immaginazione. I fatti concreti e reali sono solo pretesti per evocare situazioni passate o immaginare eventi futuri”. Nell'opera, cupa e pessimistica, domina l’oscurità, un’oscurità dove il fuoco e la sua simbologia è però, come si vedrà, fondamentale. Si trovano varie prime volte in quest’opera che è suddivisa in quattro parti e non in atti: con Azucena è la prima volta che Verdi affida al registro mezzosopranile una parte di primo piano, come anche per la prima volta Verdi non scrive un Preludio. Durante l’opera spesso i personaggi sono “uditi prima di es-sere visti e i cori aprono e chiudono in dissolvenza”, principio di un effetto stereo ai tempi inimmaginabile e che colpì profondamente il pubblico di allora» (Andrea Castelli, dal sito web del Teatro alla Scala).

 

(Foto: teatroallascala.org)

Domenico Carelli


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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