Priebke contestato a Roma da un gruppo di ebrei
Cronaca Lazio

Priebke contestato a Roma da un gruppo di ebrei

lunedì 13 agosto, 2012

ROMA, 13 AGOSTO 2012. Erich Priebke ha 99 anni e dal 1998, anno della condanna all'ergastolo, si trova agli arresti domiciliari. Le proteste contro l'ex gerarca nazista però non finiscono mai. Questa mattina un gruppo della comunità ebraica romana si è presentata sotto casa dell'ex-capitano delle SS per protestare contro la possibilità concessagli nel 2009 di uscire di casa per fare la spesa.[MORE]

La protesta degli ebrei di Roma si è svolta in modo pacifico mostrando uno striscione con scritto <<Priebke Boia nazista, non ti dimentichiamo, non ti perdoniamo. Am Israel Hai (il popolo di Israele vive, ndr)>>, in basso a destra c'era il disegno della stella di David. Un altro striscione riportava la frase <<Priebke assassino nazista a passeggio come un turista, vergogna>>. I manifestanti, che non sopportano più le libere uscite di un criminale di quel livello hanno anche distribuito dei volantini ai passanti dove era espresso questo pensiero: "Siamo qui perché noi ebrei non dimentichiamo il male che Erich Priebke ha fatto al nostro popolo. Perché non dimentichiamo e non perdoniamo la malvagità, la brutalità e la violenza inaudita che i criminali nazisti come Priebke, hanno inflitto ai nostri genitori, ai nostri nonni e bisnonni".

La questione risulta ancora più delicata se pensiamo al fatto che Roma non è solo la città in cui vive Priebke, ma è anche il luogo teatro dei suoi crimini. Infatti egli è stato condannato per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, avvenuto a Roma il 24 marzo 1944, in cui morirono 335 civili e militari italiani, e che era stato compiuto dalle truppe di occupazione della Germania nazista come rappresaglia per l'attentato di via Rasella avvenuto il giorno precedente, quando i partigiani attaccarono le truppe tedesche.

Finita la seconda guerra mondiale Priebke era poi riuscito a fuggire (di questa fuga ringrazierà la Chiesa cattolica per l'aiuto) per rifugiarsi in Argentina. Nel 1994 viene raggiunto e intervistato da Sam Donaldson, un giornalista americano dell'ABC, spingendo le autorità italiane a chiederne l'estradizione che verrà concessa l'anno seguente. Da quel momento inizieranno le vicende giudiziarie di uno dei più famosi gerarchi nazisti ancora in vita, scatenando una scia di polemiche che ancora non hanno trovato una fine.

(immagine da www.unita.it)

Fabio Brambilla Pisoni


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