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29 OTTOBRE 2011 - A pochi giorni dalla nomina ufficiale di Ignazio Visco alla presidenza di Bankitalia, riparte la polemica con la Francia sulle mancate dimissioni di Bini Smaghi dal board della Banca centrale europea. Parole d'accusa giungono stamane da Nicolas Sarkozy, che punta il dito contro l'Italia e torna a sottolineare l'impegno preso dal governo Berlusconi nel ritirare il proprio uomo dalla Bce in cambio del supporto francese all'elezione di Mario Draghi alla guida dell'Eurotorre. [MORE]
Uno scambio di favori finito male. Sarebbe dunque questo il Leitmotiv che ha scatenato la bagarre che rischia di compromettere la credibilità dell'Italia nello scacchiere europeo. Immediato l'intervento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che prende le difese dell'alleato francese e attacca l'economista fiorentino. "Confido nel senso dello Stato e nel dovere della responsabilità che non mancano al dottor Bini Smaghi", dichiara stamani il Cavaliere in un'intervista telefonica a Mattino Cinque. Nonostante i toni accesi e le occhiatacce torve, il Premier se ne lava le mani e nell'intervista aggiunge che “questa è la situazione che si è creata, è una situazione sgradevole nella quale tuttavia il governo non ha alcuna responsabilità e speriamo che si sblocchi al più presto". D'accordo anche il ministro degli esteri Frattini, che fa appello alla responsabilità del banchiere e ne sollecita implicitamente le dimissioni.
Sconfitto all'ultimo giro di qualifica per la successione alla guida dell'Eurotower, ora Smaghi deve camminare con prudenza sul campo minato italo-francese. Un solo passo falso e rischierebbe di intensificare il gelo tra i due paesi o, peggio ancora, cadere nella rete di qualche gioco di potere all'italiana.
E mentre la corsa alla poltrona della Bce rimane aperta e l'Eliseo intensifica il fuoco contro l'Italia per accelerare la ritirata di Smaghi affinché lasci il posto ad un francese, per ora l'Italia si attesta in vantaggio sulla rappresentanza all'Eurotorre con un risultato di 2 a 0.
Anche se l'epilogo della questione rimane ancora incerto, al momento la situazione dell'economista italiano sembrerebbe compromessa dalle rivelazioni spuntate nel quotidiano francese Le Monde, in cui si legge che il banchiere “lascerà entro la fine dell'anno”. Sebbene il termine del suo mandato sia fissato per il 2013, infatti, Bini Smaghi si mostra ora riluttante ad abbandonare il posto a Francoforte nonostante gli impegni presi con il presidente dell'Ue Herman Van Rompuy.
Intanto nel pomeriggio di oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha convocato Smaghi in un vertice “dal carattere riservato e personale'' per discutere presumibilmente sulle linee guida da adottare nei prossimi giorni. Immediate le prime polemiche sulla natura dell'incontro al Colle, che non tarda a diffondere una nota in cui assicura che ''non è stato esercitato alcun pressing nei confronti del dottor Bini Smaghi''.
Riccardo Marcucci