Presentato convegno a Montepaone: "L'ambiente e la poesia-Pascoli e la natura"
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MONTEPAONE (CZ), 8 GIUGNO 2013 - “L’ambiente e la poesia-Pascoli e la natura”, questo il tema del convegno organizzato dalla Sezione di Montepaone della CONFACIT, - l’associazione nazionale di promozione sociale che ispira il suo operare alla Dottrina sociale della Chiesa- presieduta da Giuseppina Froiio.
Con questa iniziativa, la sezione di Montepaone, di recente costituita, ha inteso porsi all’opinione pubblica ed avviare le sue attività sociali, scegliendo un tema suggestivo e carico di emozioni legato in particolare alla poesia del Pascoli ed al suo mondo poetico in cui è dominante la natura come un insieme di cose piccole e insignificanti che tendono a diventare simboli di un universo misterioso e affascinante che solo Pascoli può conoscere e indagare. Addirittura in poesie come Rio Salto diventa una protezione per lo scrittore che riscopre nella poesia il "fanciullino" umano.
Al convegno, svoltosi nei locali della delegazione municipale di Montepaone Lido, sono intervenuti Caterina Nanci, segretaria della sezione Confacit, Antonio Montuoro, responsabile provinciale per la cultura della Confacit, Massimo Rattà, assessore del Comune di Montepaone.
Il tema del convegno è stato sviluppato dalla interessante relazione tenuta dal prof. Luigi La Rosa che si è intrattenuto in modo magistrale sulla poetica del Pascoli legata alla natura ed all’ambiente, con una originale rilettura delle liriche del poeta tramite le quali si porge l’invito a riflettere sulla natura nel tentativo di contrastare l’imperdonabile presunzione dell’uomo moderno di poter vivere rinunciandovi. Cosa che, secondo La Rosa, non è assolutamente possibile e dovrebbe essere oggetto di profonde riflessioni per far si che l’uomo riveda le sue arroganti posizioni di superiorità rispetto alle altre creature che lo stanno portando ad un processo di autodistruzione con la distruzione dell’ambiente che lo circonda. Il prof. La Rosa ha evidenziato che il concetto di progresso è snaturante perché nasce dall’esigenza di modificare l’esistente per portarlo a limiti più avanzati, partendo dal presupposto che le risorse naturali siano infinite e che siano dovute alla specie umana autorizzata ad appriarsene. E ciò non può che produrre effetti devastanti.
Il dott. Montuoro ha portato i saluti della Confacit provinciale. Nel suo intervento ha espresso il plauso per l'iniziativa della sezione di Montepaone e per la scelta del tema del convegno. Attraverso la poetica del Pascoli, trattata magistralmente dal prof. Larosa, ha evidenziato- si possono trarre utili insegnamenti per l'oggi in tema di natura ed ambiente, soprattutto in questa terra di Calabria. Negli scorsi decenni, una idea profondamente sbagliata di sviluppo ha determinato una fantomatica ricerca di industrializzazione, trascurando e mortificando le risorse vere della nostra terra: archeologia, artigianato,agricoltura,ambiente. Coste deturpate dalla espansione edilizia sfrenata, mari inquinati, cumuli di rifiuti, pale eoliche che deturpano il paesaggio: questo il miserevole bilancio di politiche che hanno puntato al profitto di pochi, invece che alla tutela e valorizzazione dei beni durevoli della Calabria. Rimane davvero poco della Calabria decantata da Leonida Repaci, dai viaggiatori del gran tour, in primis Norman Douglas, dal grande archeologo Paolo Orsi.
Un triste lascito per le giovani generazioni, che non a caso, in assenza di ogni prospettiva di sviluppo si allontanano determinando il declino culturale della terra di Italo, della Magna Grecia,del fiero popolo Brettio. Montuoro ha concluso ricordando quanto affermato dal grande presidente americano, J.F. Kennedy nel discorso del suo insediamento: "Non chiedere cosa il tuo Paese può fare per te, ma cosa puoi fare tu per il tuo Paese".
Non ci sono dubbi che il nostro Paese, soprattutto la Calabria ha bisogno di un grande cambiamento, ma il cambiamento ha bisogno di ciascuno di noi. [MORE]