Presentato a Cosenza il libro "Il Dio Trinitario" di Domenico Concolino
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COSENZA, 04 LUGLIO 2014 - Si è svolto, Mercoledì 2 Luglio, presso la sala eventi della libreria Feltrinelli di Cosenza, la presentazione del libro “Il Dio Trinitario. La sua identità la nostra differenza” del teologo e professore calabrese don Domenico Concolino.
L’evento, moderato dalla giornalista Giovanna Giulia Bergantin, ha visto la partecipazione dell’autore e della prof.ssa Maria Intrieri, docente di Storia greca all’UNICAL e numerosissimi ascoltatori.
Nuova pubblicazione per don Concolino, nata da un progetto di dialogo con docenti e studenti presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, di cui è Cappellano, che presenta il “Dio trinitario dei cristiani” con un linguaggio accessibile e fresco.
La figura di Dio è da sempre controversa, specialmente nel mondo culturale e di ricerca. Il Dio trinità é poi l'apice della rivelazione cristiana. Il testo si sofferma sulla relazione tra questo Dio trinitario e l'uomo, che tende ad allontanarsi dall’idea di un Dio creatore e, come fecero Adamo ed Eva, cerca di costruirsi un proprio mondo, un proprio spazio lontano dai suoi occhi, “a oriente di Eden”.
Eppure l’umanità non riesce ad allontanarsi del tutto perché continua a porsi degli interrogativi in cui Dio non solo è al centro dei pensieri ma é dentro le trame della sua esistenza. Su questa base si può costruire il cammino di una riscoperta della propria fede e riscoprendo Dio l’uomo ritrova se stesso, la Sua immagine nella propria.
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“Il mistero trinitario è un dogma- ha affermato la prof.ssa Intrieri-, ma non si parte dal dogma nella fede, bensì esso è un punto di arrivo. L’arrivo è un cammino personale, fatto di ricerca personale in una società dove si vive di cultura riflessa, mediata e incompleta”.
“Il nostro Dio- ha ribadito don Domenico- non è solitario, indifferente alle vicende della sua creazione, ma è venuto incontro a noi, ha toccato la nostra vita. Non è un Dio che ci distrugge, ma ci salva, permettendoci così di donarci a Lui e al prossimo nella personale distinzione, in modo irripetibile”.
L’uomo, quindi, che tende anche inconsapevolmente sempre verso il Signore, riconoscendolo nella bellezza del creato, nell’esempio di persone sante, nell’incontro con la Parola del Cristo. Solo guardando verso Lui riesce a scoprire se stesso.
Valeria Nisticò