Presentata in Villa, a Bovalino, la monografica scritta dallo storico Davide Codespoti
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BOVALINO (RC), 31 AGO - Si è svolto ieri sera a Bovalino (Rc), con inizio alle ore 21, all’interno del Parco delle Rimembranze (Villa Comunale), un bel momento di cultura nel corso del quale è stata presentata la monografia scritta dal Dottor Davide Codespoti dal titolo: “Il catasto onciario di Gioiosa in terra di Calabria ultra (1745)” -Promocultura Edizioni.
La serata ha registrato oltre alla presenza di un numeroso pubblico rimasto particolarmente affascinato dalla narrazione e dalla ricostruzione storica degli avvenimenti. anche quella di Autorità locali, Associazioni e quella del Prof. Vincenzo Cataldo, docente dell’Università degli Studi di Messina. Non ha voluto mancare all'appuntamento, in quanto amico personale della famiglia dello scrittore Codespoti anche lo scrittore di romanzi storici Santo Gioffrè, noto al grande pubblico televisivo per i suoi romanzi, uno su tutti "Artemisia Sanchez" che ha dato lo spunto per un film trasmesso da RAI Finction.
A moderare l’incontro, dialogando con l’autore, l’Avv. Paolo Antonio Graziano, Presidente di Auser “Noi ci siamo…” di Bovalino. Sono intervenuti per i saluti di rito il Sindaco di Bovalino, Avv. Vincenzo Maesano ed a seguire l’Assessore alla Cultura Pasquale Blefari, anch’esso giovane amministratore con la passione per la storia antica.
Il Dottor Davide Codespoti è un giovane bovalinese amante e cultore di “storia antica”, con una particolare predilezione per quella che ha riguardato l’attività espansionistica dell’impero romano. Si è laureato in “Scienze Storiche” presso l’Università della Calabria e nonostante la sua giovane, appena 30 anni, si è già fatto conoscere nel panorama storico-letterario del territorio grazie alle sue tante e meticolose ricerche che lo hanno condotto anche nei meandri più bui e reconditi di numerosi uffici pubblici con l’obiettivo di riuscire a recuperare e portare alla luce importanti documenti d’epoca utili non solo alle sue ricerche ma anche alla conoscenza delle tante comunità locali.
Nel tempo, questo suo impegno si è concretizzato con la pubblicazione di due libri, il primo dal titolo “La Gens Iulia–Claudia, la dinastia più diffamata della storia” che è una monografia che segue quella scritta precedentemente dallo stesso autore, dal titolo “Ottaviano Augusto, il primo imperatore”. Ciò che colpisce subito il lettore è il suo modo pacato, profondo e minuzioso nel descrivere le varie situazioni, un modo che abbinato alla ricercatezza del particolare storico riesce ad attrarre l’attenzione del lettore tenendolo inchiodato fino all’ultima pagina.
La sua ultima fatica, presentata appunto ieri sera anche a Bovalino, suo paese natio, è “Il catasto onciario di Gioiosa in terra di Calabria ultra (1745)” , una monografia che raccoglie lo studio e l’analisi dei catasti onciari dei cinque Comuni che fanno parte della Vallata del Torbido e nasce da un progetto che si propone di avviare un’analisi socio-economica di un’area che possiede caratteristiche molto simili dal punto di vista sia territoriale che agricolo e pastorale.
“I catasti di età borbonica –afferma Codespoti- non sono soltanto un semplice strumento di rendicontazione fiscale, ma rappresentano anche uno spaccato della vita quotidiana della Calabria settecentesca. Da essi, infatti, si può capire come e dove vivevano gli abitanti, quale stile di vita conducevano, come era organizzata l’amministrazione locale, quale era la struttura sociale del tempo, che tipo di economia si svolgeva, ecc..”
Il progetto, coordinato da Vincenzo Cataldo che da anni studia con successo questa tipologia di fonte storica, ha l’ambizione di far emergere la situazione socio-economica generale della Vallata del Torbido. L’analisi su Gioiosa Jonica si inserisce nel contesto di una più complessiva e articolata indagine che vede dunque vagliati anche i comuni di San Giovanni di Gerace, Martone, Grotteria e Mammola.
“Il metodo di ricerca scelto per l’elaborazione della parte commentata –continua Codespoti- è stato quello dell’acquisizione e del vaglio delle fonti storiche dello stesso tempo, al fine di comprendere meglio le dinamiche socio-economiche vigenti: quindi sono stati consultati gli atti notarili, dove è possibile scorgere numerose informazioni di carattere generale (come un contratto matrimoniale, la dote di una fanciulla ricca o povera, dei benefici economici concessi dal feudatario locale o dagli enti ecclesiastici). Per stabilire la consistenza demografica della popolazione è stata indispensabile la consultazione dei registi parrocchiali, nei quali venivano annotati gli atti di nascita, di matrimonio e di morte. Infine, sul lato economico (ma che evince anche delle ripercussioni a livello sociale) si sono esaminate due fonti documentarie: i registi della Cassa Sacra che segnarono, anche a Gioiosa, il passaggio della proprietà terriera ecclesiastica in mano ai borghesi in costante ascesa economica e sociale, e il Catasto Murattiano, redatto durante la dominazione francese del Regno di Napoli nel quale si può riscontrare la modifica del paesaggio agrario locale”
In conclusione, si è trattato di una bella serata che nonostante la calura estiva ha allietato i presenti rendendoli ancora più ricchi sotto l’aspetto culturale. Per questo motivo, anche stasera, si svolgerà un nuovo appuntamento culturale, questa volta nel borgo antico di Bovalino Superiore presso i resti del Castello Normanno, con inizio alle ore 21. Qui sarà presentato il volume scritto da Gianfranco Solferino dal titolo: “La terra ed il fuoco-l’arte di modellare secondo Rosario La Seta”. Nel corso dell’evento sarà inaugurato il basso rilievo che raffigura il Beato Camillo Costanzo, il noto missionario gesuita nato nel 1572 proprio nel borgo antico di Bovalino superiore e morto (1622) martire nella cittadina di Hirado in Giappone, città con la quale, l’attuale Amministrazione, ha già intrapreso contatti formali per la realizzazione di un atteso gemellaggio.