Prescrizioni dei Questori limitano manifestazioni Coisp: Maccari scrive al capo della Polizia
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Prescrizioni dei Questori limitano manifestazioni Coisp: Maccari scrive al capo della Polizia

martedì 20 luglio, 2010

Riceviamo e pubblichiamo

Il Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, Franco Maccari, ha scritto al Capo della Polizia, Prefetto Antonio Manganelli, per segnalare il grave atteggiamento assunto da numerosi Questori, i quali, per non meglio precisate ragioni di sicurezza, continuano a imporre inspiegabili prescrizioni in occasione delle manifestazioni organizzate in tutta Italia per protestare contro le decisioni del Governo che colpiscono duramente il comparto Sicurezza. [MORE]
“Nei giorni scorsi – spiega Franco Maccari nella sua lettera al Capo della Polizia - l'iter parlamentare della manovra finanziaria, ha costretto il COISP a manifestare il proprio fermo dissenso ai tagli dissennati che sono stati operati alle risorse del Ministero dell'Interno, del Comparto Sicurezza ed all'annullamento del rinnovo dei contratti di lavoro delle Forze dell'Ordine. Le nostre proteste, effettuate in moltissimi capoluoghi italiani, hanno riscosso la solidarietà incondizionata dei cittadini attraverso la chiara spiegazione dell'impatto che gli italiani subiranno per effetto delle scelte governative e riequilibrando la disinformazione che viene sistematicamente operata nei confronti del ‘sistema sicurezza’.

Il Coisp ha manifestato in tutta Italia con le sagome su cui campeggia lo slogan ‘Ci hanno pugnalato alle spalle’, preavvisando formalmente, anche se non necessario le locali Autorità di P.S. delle proprie azioni ed offrendo massima disponibilità sotto ogni punto di vista nel recepimento delle prescrizioni che, di volta in volta, sono state impartite. La gestione dell'Ordine Pubblico nella quasi totalità delle città italiane, viene straordinariamente garantita dalle Autorità di P.S. senza ricorrere a metodi borbonici, ma modulando opportunamente le libertà di espressione e di manifestazione con eventuali problemi di sicurezza. Si impone comunque una riflessione sulle capacità di taluni di ottemperare al dettato costituzionale sulla libertà di espressione e pensiero, garantita evidentemente in grado minore allorquando si considera di poter imporre lo svolgimento di una manifestazione ad oltre un chilometro di distanza da dove era stata preavvisata. Il Coisp - prosegue Maccari -, al di là della condivisione personale o meno dei propri obiettivi, non sta manifestando pro domo sua, ma con il proposito di non lasciare nulla di intentato affinché la pubblica opinione e la classe politica si rendano conto della reale situazione di disagio che stanno vivendo le Forze di Polizia ed alle disastrose conseguenze a cui andranno incontro i loro appartenenti nei prossimi anni”. Ci sono Questori, spiega Maccari, che evidentemente temono che la voce dei poliziotti del Coisp, non certo di facinorosi estremisti, sia udita dalle orecchie del Ministro dell'Interno e dagli altri rappresentanti del Governo, che da giorni vedono comparire nei pressi delle proprie residenze le sagome dei poliziotti pugnalati alle spalle.

“La disponibilità al dialogo - spiega Maccari - così come il preavviso delle iniziative di protesta, sono state offerte anche se espressamente previste per mero rispetto delle Autorità. Essendo venuto meno il presupposto del dialogo, e non essendo obbligatoria alcuna comunicazione, il Coisp fin da subito cesserà ogni informazione sulle proprie iniziative, se non strettamente obbligato dalle norme vigenti. Il Coisp presenterà ricorso contro tutti quei provvedimenti di prescrizione emessi dall'Autorità di P.S. il cui contenuto svilisca, annulli o svuoti il significato stesso delle proteste da porre in essere”. “Il Coisp – conclude Maccari - al fine di onorare il mandato di rappresentanza conferito da migliaia di poliziotti italiani, protesterà nei modi pacifici e nelle forme più adatte al fine di consentire massima visibilità alle proprie istanze, così come garantito dalla Costituzione ed imposto dalle proprie coscienze. Questa comunicazione rappresenta un punto fermo dal quale il Coisp non intende retrocedere, non essendo oggi garantita uguaglianza di trattamento a noi cittadini/poliziotti che rappresentiamo lo Stato ma veniamo invece trattati alla stregua di violenti agitatori. Non subiremo ulteriori minacce ed intimidazioni, non sopporteremo oltre arroganti imposizioni di chi stravolge il proprio ruolo istituzionale di garante dell'ordine per cercare di zittire il Sindacato di Polizia che protesta. Il Coisp conosce le norme ed impronta la propria azione al rispetto, fino a quando questo atteggiamento viene riconosciuto e ricambiato, ma, venuto meno il presupposto della reciproca considerazione, si dovrà necessariamente tutelare gli interessi primari dei propri associati e dell'intera categoria delle Forze dell'Ordine, con le iniziative che si riterranno più opportune”.

 

 


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