Premier Conte chiamato a mediazioni, su riaperture "no ordine sparso"
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Premier Conte chiamato a mediazioni, su riaperture "no ordine sparso"

lunedì 25 maggio, 2020

Tra "fughe avanti" e Regioni, settimana fuoco Conte. Premier chiamato a mediazioni, su riaperture "no ordine sparso" 

ROMA, 25 MAG - Due mediazioni nel giro di 24 ore - la prima sulla scuola, la seconda sugli assistenti civici - confermano che, per il premier Giuseppe Conte, ad aprirsi è una settimana di fuoco. I partiti, al loro interno scalpitano, la tenuta della maggioranza non dà segni di eccessiva solidità, il rischio che governatori e sindaci tornino a muoversi in ordine sparso, sull'onda dell'allarme della "seconda ondata" del Covid-19, è alto. 

E non aiuta il fatto che, entro il 3 giugno, il governo sia chiamato a decidere sui trasferimenti tra le Regioni. La decisione del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia di mettere in campo 60mila assistenti civici non è piaciuta ai suoi alleati, né nel merito né nel metodo. "Nessuno era stato informato, neanche il premier Conte", racconta una fonte di governo a metà pomeriggio. E a nulla vale che la proposta di Boccia da un'esigenza più volte sottolineata nei giorni scorsi dall'Anci. 

Iv, M5S e Leu, con toni diversi, si affrettano a stoppare il ministro pugliese. "Basta con queste fughe in avanti, lo schema deve essere che prima si media e poi si arriva ad una proposta", sbottano i vertici M5S. E anche Luigi Di Maio guarda con una certa preoccupazione ai continui stop&go della maggioranza. Un vertice, nel tardo pomeriggio, viene convocato da Conte. In videoconferenza con lo studio del presidente del Consiglio sono collegati Boccia e i ministri Luciana Lamorgese e Nunzia Catalfo. 

Il vertice non si conclude con la bocciatura della proposta di Boccia, per due ordini di motivi: sulla sorveglianza dei volontari il pressing dell'Anci è fortissimo e, in vista del 3 giugno, la volontà del governo è quella di limitare al minimo regole in ordine sparso a seconda della città o della Regione. Certo, il premier chiarisce un punto: i dettagli della proposta sono ancora da definire, a dispetto di quanto sembra nelle ore scorse dopo l'annuncio di Boccia. E - sottolineano a Palazzo Chigi - l'ipotesi di ronde civiche va tolta immediatamente dal tavolo: piuttosto cresce l'ipotesi di attingere dal bacino del terzo settore con il servizio civile. Resta, però, il nodo della convivenza tra le riaperture serali e il rischio contagio. 

Con Conte stretto tra due fuochi: i "pasdaran" della sicurezza sanitaria e chi, invece, si dice sempre più convinto che le continue limitazioni alla movida, alla vigilia dell'estate, si potrebbero tradurre in un suicidio economico per l'Italia. Anche perché, in Ue, gli altri Paesi "estivi", dalla Spagna alla Grecia, si apprestano a riaprire i battenti. Non c'è solo il nodo movida ad impensierire Conte. L'intesa sulla scuola siglata in un vertice notturno, non sembra aver soddisfatto al 100% il Pd. "Qualche problema sulla tempistica del concorso c'è. 

Il testo dell'intesa non va ancora nella direzione giusta", spiega una fonte Dem di Palazzo Madama. C'è tempo fino a domani mattina per tradurre in un testo scritto il "lodo" Conte. "La maggioranza è ricompattata", assicura in serata il ministro Lucia Azzolina. Ma il corto circuito è dietro l'angolo, soprattutto per una parte del Pd. "L'accordo è ancora molto lontano", dice Matteo Orfini. Del resto i nodi congelati dall'emergenza Covid sono riemersi un po' tutti, a cominciare da quello delle concessioni ad Autostrade. Il dossier è sul tavolo del premier. Un nuovo vertice, nei prossimi giorni, potrebbe tentare di dirimere la questione, con Conte stretto tra il M5S - che vuole una revoca che appare via via meno praticabile - e le condizioni imposte da Aspi. 

Condizioni che, per esempio sulle nuove tariffe da applicare, al momento non accontentano il governo. Governo che, nel frattempo, guarda al 27 maggio quando la commissione Ue ultimerà la sua proposta sul Recovery Fund. Il "blitz" dei frugali era atteso a Palazzo Chigi e, per ora, non sembra creare allarme. Ma sulla quota di "grants" che comporrà il Recovery Fund Conte si gioca una fetta del suo futuro a Palazzo Chigi. 


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