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MILANO, 01 OTTOBRE 2012 - Come confermato da uno studio dell'Isfol, l'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, ad un posto precario corrisponde sempre un salario più basso, mediamente del 28% rispetto al posto fisso. In particolare, nel 2011, un dipendente a tempo determinato in media non riesce a superare i mille euro al mese di reddito netto da lavoro, indipendentemente dalla fascia d'età.
Secondo le stime fatte dall'Isfol, il salario medio nel 2011 percepito da un dipendente a tempo determinato è di 945 euro, rispetto ai 1.313 euro degli occupati a tempo indeterminato. Inoltre, nel 2011 l'aumento per i dipendenti precari è stato in media solo di un euro. Come si specifica nel Rapporto 2012, i contratti a tempo prevalgono soprattutto tra le nuove generazioni, anche se questi sono diffusi anche tra i più adulti, con oltre un milione di occupati a termine tra gli chi ha almeno 35 anni. Come sottolinea l'Isfol nel Rapporto uscito all'inizio dell'estate, i precari "sono i più colpiti dalla crisi economica", aggiungendo che "si tratta di un patrimonio di conoscenze e competenze che non sembra essere valorizzato, costituendo di fatto uno spreco per gli individui e per l'intero sistema economico". [MORE]
In realtà, in molti casi, la situazione è ancora molto più drammatica rispetto a quella descritta dal suddetto studio.
(Fonte: Ansa)
Rosy Merola