Porto Rico, voglia di States: plebiscito per diventare il 51° Stato USA
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SAN JUAN (PORTO RICO), 12 GIUGNO - Voglia di USA a Porto Rico: nell'ex colonia spagnola si è tenuto un referendum consultivo sullo status giuridico del Paese e, con il 97 % dei voti, gli elettori hanno scelto di entrare a far parte degli Stati Uniti. L'affluenza è stata scarsa (solo il 22,7 % dei 2,2 milioni di aventi dirittto), ma Ricardo Rossello, governatore dell'isola caraibica, ha già promesso di voler difendere a Washington le istanze dell'elettorato. [MORE]
Il referendum prevedeva altre due opzioni (che non hanno superato comunque l'1,5 % dei voti): mantenere lo status quo o chiedere l'indipendenza. Porto Rico è infatti territorio americano da fine Ottocento, ma è un territorio non incorporato, cioè uno Stato libero associato agli USA. Chi nasce nell'isola ha la cittadinanza americana ma non può votare per il presidente, né ai portoricani è riconosciuta alcuna rappresentanza al Congresso, al quale partecipano per mezzo di una delegazione senza diritto di voto.
I promotori del referendum ritengono che l'attuale status di Porto Rico sia assimilabile a quello di una colonia e che, tra l'altro, ottenere la piena ammissione negli USA potrebbe consentire di affrontare meglio la montagna di debiti accumulati (73 miliardi di dollari). Due però gli ostacoli: uno è proprio di ordine economico (gli States non hanno intenzione di accollarsi il salvataggio del debito pubblico dell'isola), l'altro è il colore politico di Porto Rico (l'isola è prevalentemente democratica, mentre l'attuale Congresso statunitense è a maggioranza repubblicana).
Il governatore Rossello non si dà comunque per vinto e, anzi, rilancia: “Ci presenteremo sulla scena internazionale per difendere l'importanza di vedere Porto Rico diventare il primo Stato ispanico degli Stati Uniti”.
Fonte foto: archivio.panorama.it