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L’accordo tra sindacati e Fiat per il rilancio di Pomigliano d’Arco c’è, ma senza la Fiom-Cgil.
La piattaforma dell’intesa, che prevede 16 punti, sarà presentata ai lavoratori, attraverso un referendum, il 22 giugno.
Secondo il coordinatore della Fiom-CGIL nel settore auto, Enzo Masini, il testo dell’accordo è “irricevibile”, sempre secondo Masini, esso si baserebbe su una minaccia da parte dell’azienda verso i lavoratori, che si troverebbero a dover accettarlo o non lavorare.[MORE]
Aggiunge Masini che con questo accordo si chiedono deroghe a leggi e contratti, fatto che lo metterebbe in contrasto con la Costituzione.
Per il segretario generale della Fim Cisl, Giuseppe Farina, l'accordo sulla Fiat di Pomigliano "non contiene nessuna violazione alle norme di legge e allo Statuto dei lavoratori, che in ogni caso non potrebbero essere modificati dalla trattativa e dall'accordo sindacale, "se vi fossero infatti materie indisponibili alla contrattazione lo sarebbero per tutti i sindacati e non solo per la Cgil".
Dello stesso avviso il leader della Uilm, Rocco Palombella: "E' meglio firmare l'intesa, anche se riduce i rischi ma mantiene in piedi lo stabilimento. Non il contrario. Ho ricevuto pieno mandato dalla direzione a siglare l'intesa e programmare il referendum tra i lavoratori già la prossima settimana".
Epifani intanto chiede un ripensamento a Marchionne.