Politica
Referendum Sì o No: cosa cambia "se vince il Sì"
ROMA 2 DICEMBRE - Tra le principali novità che emergono dalla Riforma Costituzionale che sarà sottoposta il prossimo 4 dicembre al vaglio del referendum confermativo rientrano i nuovi rapporti tra Stato e Regioni, disciplinati dal Titolo V della Costituzione.[MORE]
L’art. 117, in particolare, ridefinirebbe il riparto di competenze legislative tra lo Stato e le Regioni, in un’ottica di superamento di quelle materie che la modifica costituzionale del 2001 aveva qualificato come materie di legislazione concorrente, tra le quali rientra la tutela della salute.
Il nuovo art. 117, in materia sanitaria, si struttura intorno a due pilastri. Da un lato si prevede che “Lo Stato ha legislazione esclusiva […] nella determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; disposizioni generali e comuni per la tutela della salute, per le politiche sociali e per la sicurezza alimentare”. In questo modo si dovrebbe ristabilire un primato statale nel decision-making sanitario.
Dall’altro, alle Regioni rimarrebbe la potestà di legiferare in tema di programmazione e organizzazione sanitaria, lasciando un ampio margine di autonomia nell’erogazione dei servizi sanitari regionali.
Il nodo cruciale della nuova disposizione, tuttavia, non risiede tanto nei due pilastri, quanto nella cornice in cui questi si inseriscono. Infatti, pur rimanendo un principio di riconoscimento delle divergenze a livello regionale, si delineerebbe un’impostazione in cui non solo le Regioni dovrebbero operare nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti dalla legge dello Stato, ma è stata prevista anche una clausola secondo cui lo Stato stesso potrebbe “intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell'unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell'interesse nazionale”, garantendogli la possibilità, in ultima istanza, di intervenire per rimuovere o limitare fenomeni di eccessiva sperequazione nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e nella qualità dell’assistenza sanitaria.
Carlo Giontella