Pirellone, (lievi) tagli agli stipendi: quasi ottomila euro al mese
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MILANO, 29 MAGGIO 2013 – Dopo due mesi di discussione e polemiche, il Consiglio della Regione Lombardia sembra sia riuscita a ritoccare al ribasso gli emolumenti dei consiglieri del Pirellone, in linea con quanto disposto dal decreto 174/2012 del governo di Mario Monti e a cui la Lombardia si dovrà adeguare entro il 27 giugno, pena la perdita dell'80 per cento dei trasferimenti statali. «Dai 26.950.00 euro dello scorso anno le spese del Consiglio Regionale destinate ai ‘costi della politica’ arriveranno a 13.050.00 euro», ha dichiarato Raffaele Cattaneo, presidente dell'aula del Pirellone.
In particolare, per Cattaneo si tratta di un progetto di legge che «chiude i conti con il passato e apre un nuovo corso», puntualizzando che «Il risparmio sarà quindi del 50 per cento». Infatti, si stima che i tagli che si effettueranno ai gruppi, dovrebbe far diminuire l’importo da 3 milioni e 700 mila a 500 mila euro (meno 86 per cento). [MORE]
In merito agli stipendi, l'indennità di funzione - fatti salvi i contributi destinati a vitalizi e Tfr (nel frattempo aboliti) - rimane inalterata a 6.300 euro. Le tre voci che costituivano in sostanza dei bonus allo «stipendio base» del consigliere - ovverosia diaria, spese di missione e spese di trasporto a seconda della residenza dell'eletto - verranno inglobate in un unico assegno da 4.200 euro al mese. Tale importo sarà esentasse e forfettario, in pratica senza la necessità di presentare giustificativi (tipo scontrini fiscali) al «rimborso».
Esprime soddisfazione - attraverso Twitter – il governatore Roberto Maroni, che sottolinea che il Consiglio costerà «1,3 euro a cittadino». Lucia Castellano (lista Ambrosoli) e Alessandro Alfieri (Pd) hanno puntualizzato: «Il nostro giudizio sul progetto di legge uscito dal tavolo del Pirellone è positivo; chiediamo però che gli stessi tagli previsti dal documento si applichino agli assessorati e ai manager delle società pubbliche lombarde».
Per nulla soddisfatti i consiglieri del Movimento Cinque Stelle: «Ribadiamo il nostro assoluto dissenso nei confronti del rimborso spese da 4.200 euro, che rappresenta un vero e proprio stipendio aggiuntivo che si vorrebbero assegnare i consiglieri regionali. Quale dirigente infatti, non deve presentare i giustificativi delle proprie spese?», questo l’interrogativo provocatorio del consigliere Gianmarco Corbetta.
Comunque sia, la versione definitiva del progetto di legge, che arriverà alla discussione del Consiglio il 18 giugno.
(fonte: La Repubblica, Corriere della Sera)
Rosy Merola