Piji vince la targa Bigi Barbieri al Festival "Dallo sciamano allo showman"
Cultura e Spettacolo Lombardia

Piji vince la targa Bigi Barbieri al Festival "Dallo sciamano allo showman"

lunedì 11 ottobre, 2010

Riceviamo e pubblichiamo

Ennesimo riconoscimento all’infaticabile cantautore romano nell’ambito del festival Dallo sciamano allo showman

Piji ha fatto tredici! Non si tratta di schedine, né di denaro, ma di un riconoscimento più ambito, quello che porta a tredici i premi dedicati alla qualità della sua musica e al merito della sua creatività artistica in campo autorale. Pierluigi Siciliani, in arte Piji, è stato infatti premiato sabato sera da Vincenzo Mollica nell’ambito della storica manifestazione bresciana Dallo sciamano allo showman, giunta alla sua ottava edizione. Il giornalista gli ha consegnato la “Targa Bigi Barbieri”, destinata alla miglior proposta del Festival ed intitolata ad uno dei più importanti animatori del Club Tenco di cui ha rappresentato l’anima sciamanica e gaudente, terapeutica e brillante. [MORE]Grande soddisfazione per l’energico artista che, ancora privo di un contratto discografico importante – ma cosa si aspetta? – raccoglie un simbolico premio per la sua tenacia ed originalità nella scrittura di brani come Come pensi di me, L’ottovolante, I cigni di Nymphemburg, Pungiball e La mia bella di domenica.
Piji ha recentemente realizzato un EP completamente autoprodotto, Lentopede, ed è apprezzatissimo dai grandi cantautori italiani e dalla stampa. Nell’attesa che i grandi produttori musicali si accorgano del suo estro e talento, vi invitiamo ad ascoltarlo dal vivo, insieme al suo settetto musicale, il 3 novembre al The Place di Roma, in un’antologica della sua migliore produzione condita dalla sua inconfondibile ed irriverente ironia.

Nato a Roma trentadue anni fa, Piji è presente sui palcoscenici musicali da ben oltre 200 concerti con un miscuglio di jazz, tango e canzone d’autore italiana in un approccio live particolarmente teatrale. È stato ospite al Premio Tenco 2009 e il suo EP Prove di Metamorfosi è stato prodotto da Sergio Caputo.
Artefice del recente EP Lentopede, e del consequenziale giro di concerti intitolato Lentopede W la gavetta tour (celebrazione della gavetta con una maratona di 30 concerti in un mese, in 30 diversi locali della capitale), parallelamente Piji coltiva il lavoro quotidiano da conduttore radiofonico e da studioso della canzone italiana (il suo saggio La canzone jazzata con prefazione di Stefano Bollani è citato nella bibliografia di numerosi altri saggi musicali e vanta più di 50 presentazioni live).
Tra i side project di Piji, oltre al consueto Il punto G. Oltraggio a Giorgio Gaber, il CONDOMINIO CANTAUTORI, una curiosa jam session cantautorale e VOCI NEL DESERTO, il “rave teatrale” che vede la partecipazione di decine di artisti per un progetto di teatro civile volto al recupero di “frammenti di libertà di pensiero”.

EP - Lentopede
5 canzoni, un sostanzioso assaggio della poetica cantautorale di Piji e dell'amalgama creativo del Piji Septet. Canzone d'autore italiana che sconfina nel pop e nel jazz, con accenni di altri linguaggi, armonie e ritmiche come la rumba o il terzinato anni '60.
Brani che viaggiano in bilico tra allegrie e malinconie, l'amore quotidiano ma sempre frizzante visto come una bottiglia di acqua gassata, le nostalgie dell'emigrante italiano in Germania tifoso di Trapattoni, le rapide e non indolori piogge estive e lo swing, le musiche del passato, il problemi di cantanti di jazz come Natalino Otto durante il regime fascista. Il tutto innaffiato da birra tedesca, grappe che "allappano", amari che "amareggiano", molta ironia e arrangiamenti curati nel dettaglio.
Canzoni che raccontano l'esistenza con la lente zoomata della pazienza e della lentezza, un sguardo alle musiche del passato per non farsi soverchiare da quelle del futuro e creare così un'integrazione complice.
Del resto è ciò che fa il lentopede, il personaggio protagonista della title-track, che con la sua idiosincrasia ad un presente ultraveloce al quale non si riesce mai a tener testa, trova solo guardando indietro una sua originale forma di equilibrio ed un gioioso sguardo in avanti, centellinando le note che escono dal suo mangiadischi portatile con calma slow.


 


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