Piemonte, Tar: "Cota indìca le elezioni o lo farà il commissario"
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TORINO, 7 MARZO 2014 - Era stato respinto lo scorso Febbraio, dal Consiglio di Stato, il ricorso presentato dal governatore del Piemonte Roberto Cota, in merito alla sentenza del Tar secondo cui le elezioni regionali del 2010 dovevano essere annullate. In base alla sentenza si era, dunque, deciso di tornare al voto.
Ora i giudici del Tar del Piemonte si sono pronunciati sul giudizio di ottemperanza richiesto dal consigliere regionale Davide Bono, ed hanno dato un ultimatum a Roberto Cota, dicendogli che ha tempo sette giorni per indire le consultazioni elettorali regionali, dal momento della notifica del provvedimento.
Le elezioni si dovranno svolgere il 25 maggio, in caso contrario se ne occuperà per lui il commissario ad acta, Paola Basilone, prefetto di Torino. Secondo i giudici del Tar, infatti, Roberto Cota, proponendo un ricorso contro la sentenza del Consiglio di Stato avrebbe manifestato "concreta volontà di non dare esecuzione alla sentenza di annullamento delle elezioni regionali del 2010".[MORE]
I giudici hanno dunque utilizzato lo strumento del giudizio di ottemperanza, che si utilizza per obbligare le amministrazioni pubbliche a rispettare le sentenze dei giudici. A chiedere fortemente di far rispettare a Roberto Cota la sentenza, i legali del Movimento cinque stelle, che hanno dichiarato: "A seguito della sentenza del Tar gli organi elettivi regionali avrebbero dovuto cessare ogni attività, o, al più, adottare esclusivamente i provvedimenti indifferibili ed urgenti.
Il presidente della Giunta ha, invece, ripetutamente dichiarato l’intenzione di proseguire nella propria carica. Coerentemente con l’impostazione del Presidente, il Consiglio e la Giunta non si sono limitati a compiere gli atti indifferibili ed urgenti ma hanno proseguito nella propria attività come se nulla fosse accaduto".
(Foto dal sito giustizia-amministrativa.it)
Katia Portovenero