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SALERNO, 31 AGOSTO 2015 - Segnali di ripresa per le quotazioni del petrolio, che dopo essere arrivato a cedere oltre il 2%, il petrolio vira in positivo.
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Il contratto di ottobre sul WTI sale del 6,8% a 48,09 dollari al barile, dopo i minimi intraday di 43,6 dollari, mentre il Brent londinese sale del 5% a 52,28 dollari dopo minimi intraday a 48,25 dollari. Secondo l'Energy Information Administration americana, la produzione Usa ha raggiunto un picco ad aprile di 9,6 milioni di barili al giorno e non a marzo con 9,7 milioni di barili al giorno come calcolato in precedenza. Da allora la produzione Usa e' scesa a 9,3 milioni di barili al giorno a giugno, minimi dello scorso gennaio. Secondo gli analisti, con questi dati i produttori dovrebbero rispondere al crollo delle quotazioni del greggio riducendo le spese, anche se la produzione statunitense non è scesa abbastanza per ridurre l'eccesso di scorte mondiali. Intanto l'Opec ha fatto sapere di essere pronto a discutere della contrazione dei prezzi del petrolio con i Paesi produttori. " L'Organizzazione è pronta a parlare con gli altri produttori. Ma ciò deve avvenire su un campo da gioco neutro. L'Opec proteggerà i suoi interessi", si legge in un documento pubblicato oggi. Dal canto suo il Cremlino ha detto che il presidente Vladimir Putin e il presidente venezuelano Nicola Maduro discuteranno "di passi comuni possibili" per stabilizzare i prezzi del petrolio come parte della cooperazione di Mosca com l'Opec. “L'OPEC, come sempre, continuerà a fare tutto il possibile per creare il giusto ambiente idoneo per il mercato del petrolio per raggiungere l'equilibrio con prezzi equi e ragionevoli”, conclude la nota.
(foto:sputniknews.com)
Filomena I. Gaudioso