Pescherecci in rivolta a Napoli contro le nuove norme UE
Cronaca Campania

Pescherecci in rivolta a Napoli contro le nuove norme UE

martedì 1 giugno, 2010

Napoli- È scattata stamattina, dalle 9 alle 13, la giornata di protesta dei pescatori di Napoli e provincia contro le nuove norme UE(regol. 1967/2006) che regolamentano le modalità di pesca e sanciscono le distanze dalla costa nel mar Mediterraneo.
Quaranta pescherecci a strascico e circuizione sono partiti dal golfo di Napoli, a sirene spiegate, per dimostrare contro le restrizione imposte dall’Unione Europea che penalizzano non solo i pescatori, ma mettono in pericolo anche l’attività dei ristoratori.[MORE]
Le nuove regole, infatti, impongono che vengano usate reti a maglie molto più larghe, per evitare che venga pescato il cosiddetto “novellame” e che si mantengano le distanze minime dalla costa di almeno 1500 metri, mentre per la pesca di vongole e telline si oscilla dai 300 ai 500metri.
Sono regole assurde, secondo gli addetti del settore, perché si sa che le vongole e le telline, per fare un esempio, si riproducono a pochissimi metri dalla costa.
In questo modo, il nuovo regolamento che entra in vigore oggi, rischia di compromettere l’attività soprattutto dei pescherecci più piccoli.
Dovremmo dire addio alle fritture di pesce e agli spaghetti con le vongole? Sperano di no e si battono per ottenere la revisione di queste normative, sia il Ministro dell’agricoltura, Galan, sia alcuni tra gli assessori regionali del sud, come il siciliano Titti Bufardeci, secondo il quale, le nuove procedure non hanno una solida giustificazione di tutela dell’ecosistema.
In alcune località delle regioni meridionali, infatti, la pesca rappresenta una delle poche, se non l’unica, fonte di sostentamento.
Già da qualche anno questa risorsa del nostro paese si era dimostrata in crisi, ora si spera che non debba scomparire del tutto.
 


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