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MILANO, 13 GENNAIO 2014 - L’attesa trattativa tra il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi e i 23 concessionari autostradali dovrebbe mettere in chiaro quanti e quali investimenti hanno realizzato nell’ultimo decennio i gestori autostradali a fronte di quanto pattuito nelle convenzioni tra Ministero e Concessionari.
Un approfondimento, previsto per domani, da fare singolarmente con i gestori, anche per evitare la pesante forza d’urto costituita delle corporazioni autostradali messe insieme. Oltre agli effetti negativi che gli incrementi tariffari avranno sul tessuto economico fortemente in crisi e sulle imprese di autotrasporto e su reddito dei pendolari dell’automobile, il grave ritardo nella realizzazione delle opere rischia di compromettere l’assetto della mobilità. Il caso più eclatante è quello della Lombardia dove la soc. Serravalle ha avuto un aumento dei pedaggi del 4,7% nonostante il gravissimo ritardo della realizzazione nella delle opere previste dalla convenzione. Si tratta di 21 interventi per complessivi 711,349 milioni di euro riferiti al periodo 2007/2015 ma a tutt’oggi sono stati completati solo 6 interventi, il 28% di questi per una spesa di 138 milioni che è solo il 19% del totale. [MORE]
In particolare i ritardi di quattro di questi interventi avranno pesanti conseguenze negative sul territorio lombardo.
1) l’importante svincolo di cascina Gobba non sarà pronto per l’Expo (importo di 23,791 milioni);
2) i lavori per lo svincolo di Lambrate, cioè il collegamento tra tangenziale est e arco Teem sono fermi. Ciò vanificherà l’imminente arrivo della Brebemi, che finirà dei campi. Anche questo intervento non potrà più essere finito per l’Expo (importo di 42,644 milioni);
3) la variante di Lentate e lo smaltimento delle acque dati i continui allagamenti ad ogni periodo di piovosità (importo di 1,726 milioni);
4) interventi ambientali e paesaggistici (importo 56.600).
La Serravalle ha preferito, in questi anni,
spendere i ricavi dai pedaggi per ampliare la sua sfera di potere con acquisizioni societarie e costose progettazioni di nuovi autostrade anziché applicare la convenzione. L’Anas, è stata debole nei controlli ma anche il soggetto maggiormente interessato, la regione Lombardia, non ha vigilato sull’attuazione dei lavori diventando di fatto parte lesa. Il Ministro con queste palesi inadempienze può ritirare l’aumento del pedaggio del 4,7% alla Serravalle e farsi restituire i ricavi degli aumenti
degli anni passati messi in pedaggio con lavori che c’erano solo sulla carta.
Notizia segnalata dall’ufficio stampa Onlit