Pdl, Berlusconi:«Io resisto! Non mollo». E Schifani avverte il Pd: «Governo a rischio»
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ROMA, 19 AGOSTO 2013 - Silvio Berlusconi interrompe il suo lungo silenzio e tramite Facebook lancia un messaggio forte e chiaro ai suoi supporter: «Io resisto! non mollo. State tranquilli che non mi faccio da parte, - si legge nel post – resto io il capo del centrodestra. Farò sino all’ultimo l’interesse del Paese e degli italiani. Andate avanti con coraggio – scrive infine il Cavaliere – non vi farò fare assolutamente brutte figure».[MORE]
Un messaggio dunque di conforto e di esortazione quello che l’ex premier ha voluto rivolgere ai suoi sostenitori, ma che allo stesso tempo suona come un segnale di avvertimento nei confronti dei suoi avversari politici: Silvio Berlusconi non ha alcuna intenzione di ritirarsi dalla scena politica italiana.
La questione che d'altronde tiene banco in questi giorni è sempre la medesima: l’agibilità politica del Cavaliere dopo la condanna per il processo Mediaset. L’attuale legge Severino, infatti, oltre all’incandidabilità, comporterebbe l’uscita dal Parlamento di Silvio Berlusconi. Un rischio quest’ultimo che il Pdl vuole ad ogni costo scongiurare.
E a tal proposito dal Meeting di CL è intervenuto, quest’oggi, il capogruppo Pdl al Senato, Renato Schifani, che senza troppi raggiri di parole ha avvertito il Pd: «Se ci sarà una chiusura pregiudiziale del Pd sul percorso di approfondimento sulla legge Severino che chiediamo, per noi sarebbe impossibile parlare di un percorso comune. Se il Pd sarà contro – spiega Schifani – anche noi prenderemo le nostre scelte, anche perché quale serenità può esserci sulle riforme costituzionali all’indomani di un voto che priverebbe l’Italia della rappresentanza di milioni di elettori?».
Insomma, per il Pdl nella faccenda Berlusconi non è in gioco l’interesse e la vita politica di un singolo uomo ma la tutela di milioni di italiani che hanno votato il Cavaliere, posizione che lo stesso Schifani tenta di chiarire: «il Pdl non si muove per interessi personali ma per tutelare il diritto di rappresentanza di sette milioni di italiani che chiedono i diritti politici per Silvio Berlusconi».
Il Pd dunque è avvertito, se non si trova una soluzione sulla legge Severino sarà impossibile per il governo Letta proseguire nel suo lavoro, afferma infatti Schifani: «noi siamo perché il governo vada avanti ma lo vogliamo in una logica di pacificazione e invece notiamo che dal Pd ci sono gravi ombre su questa pacificazione. Noi non chiediamo nessun baratto – ha aggiunto l’ex presidente del Senato – chiediamo soltanto un approfondimento sulla legge Severino, tanto più alla luce di una sentenza che mostra tanti dubbi».
(Immagine da ilmondo.it)
Giovanni Maria Elia