Pdl, Berlusconi convoca vertice a Roma. Grillo: «hanno trovato il cavillo per salvarlo»
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ROMA, 30 AGOSTO 2013 - "E pur si muove". Dopo la deposizione della sentenza sul processo Mediaset avvenuta ieri da parte della Cassazione e il raggiungimento dell’abolizione dell’Imu 2013, uno degli obiettivi politici primari prefissati dal suo partito, Berlusconi muove la propria controffensiva in vista del voto della Giunta del Senato previsto per il prossimo 9 settembre.[MORE]
Da questa mattina, infatti, il Cavaliere è rientrato presso la sua dimora romana, Palazzo Grazioli, dove prima ha incontrato il leader dei radicali, Marco Pannella, e poi ha convocato i big del Pdl per un vero e proprio vertice di partito.
I ben informati riferiscono che l’ex premier, in queste ore, sta prendendo in seria considerazione la possibilità di sostenere in prima fila i quesiti referendari proposti dai radicali che includono tra i vari argomenti il tema, a lui tanto caro, della giustizia. Un’eventualità che Silvio Berlusconi sta valutando assieme ai suoi dirigenti di partito: il vicepremier Angelino Alfano, dal ministro dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo, dai capigruppo di Senato e Camera, rispettivamente Renato Schifani e Renato Brunetta, dal presidente della Commissione esteri, Fabrizio Cicchitto e dal fidato Gianni Letta. Ma è fuor di dubbio che l’altro importante punto del giorno sarà come scongiurare la decadenza di Berlusconi dalle carica parlamentare.
Una questione sulla quale è intervenuto anche Beppe Grillo che in un post pubblicato sul suo blog ha scritto: «Io sono stanco. È stata una giornata particolare quella di ieri con l’abolizione della parola Imu e la sua resurrezione in Service Tax che – ha aggiunto il leader del M5S – cadrà in gran parte sugli inquilini, fascia ovviamente più debole dei proprietari».
Ma Grillo, come detto, non si è limitato a parlare soltanto dell’abolizione dell’Imu e ha continuato scrivendo: «è stata una giornata in cui la coppia Violante&Napolitao ha forse trovato il cavillo mancante per salvare un pregiudicato con il rinvio della legge Severino alla Corte Costituzionale. Violante, lo smemorato del processo di Palermo – scrive ironicamente – è alleato di Berlusconi da più di un ventennio, a che titolo nessuno lo sa. Io sono stanco di essere gandhiano – scrive a chiusura il leader del M5S – di osservare leggi fatte per favorire i delinquenti. Sono stanco di farmi prendere per il culo da questi incapaci, spocchiosi, intellettualmente depravati che hanno distrutto l'Italia»
(Immagine da internazionale.it)
Giovanni Maria Elia