PD: Cuperlo e le profonde critiche alla gestione Renzi. Un centrosinistra da ricostruire
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PD: Cuperlo e le profonde critiche alla gestione Renzi. Un centrosinistra da ricostruire

domenica 15 ottobre, 2017

ROMA, 15 OTTOBRE – C'è la "Canzone popolare", inno de l'Ulivo, e "Mi fido di te", la colonna sonora della campagna di Walter Veltroni, ma nel Pd che oggi festeggia i sui primi dieci anni la foto di famiglia è molto cambiata. Stamani al Teatro Eliseo di Roma è stato celebrato l'anniversario della fondazione del Partito democratico.[MORE]

Pesa in sala l’assenza di Romano Prodi e i big storici come Francesco Rutelli e Arturo Parisi, il teorico dell’Ulivo, che ierfi ha parlato di anniversario trasformato “più che in una festa in una giornata di lutto”.

Ma a far rumore oggi è anche la diserzione della minoranza Dem, attesa all'Eliseo dove, invece, era presente tutto lo stato maggiore del partito guidato da Renzi a partire dal leader che, sul palco, si è alternato con il primo segretario, Walter Veltroni, e con il premier Paolo Gentiloni. Cuperlo, da Milano dove ha tenuto un intervento alla scuola politica del partito, pur rivolgendo un augurio al Pd ha invitato a considerare questa giornata "come un'occasione per una riflessione molto seria più che per i festeggiamenti”. “ Casa mia è sempre stata dove vive la sinistra e continuerà ad esserlo. Io ho creduto nel Pd - ha sottolineato – tento ancora di scommettere su quella forza e di poterla ancorare a quell’identità sul terreno sociale e culturale. Il partito è nato per unire e federare un campo più largo, e in parte non ci è riuscito: oggi si festeggia il decimo anniversario di un partito che si è ridotto, perché una parte se ne è andata. Con meno sinistra il problema non sarà il destino del singolo, ma i voti, la militanza, le passioni che andranno perduti”.

Poi il leader della minoranza Dem, ha rinnovato le profonde critiche alla gestione Renzi, e, ribadendo che sarà il candidato premier alle Politiche del 2018, ha detto: "Credo che abbia fatto riferimento a una norma specifica dello statuto del Pd. Resta il fatto che nel momento in cui si costruisce una coalizione, prendendo atto che esiste una forza centrale di dimensioni più consistenti, credo che la ragionevolezza vada nel senso di dire: 'discutiamo in modo aperto e collaborativo su quale sia la soluzione migliore da dare al Paese'". E poi aggiunge: “Vedo i rischi di una sconfitta se non si ricostruisce il centrosinistra e lavoro perché quel cantiere si riapra. Un partito nato per federare non è riuscito a tenere unito sé stesso. Risolvere il tema parlando di tradimento non è la risposta”.

Fonte immagine: lineadiretta24.it

Alessia Panariello

 


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