Patto sociale paventa le proprie perplessità sul piano di apertura delle scuole a Settembre
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Il referente del comparto scuola del movimento civico Patto Sociale di Lamezia Terme avvocato Nucifero Fernando afferma che le perplessità, evidenziate recentemente sulle misure di sicurezza che il governo avrebbe attuato per la riapertura delle scuole a Settembre in presenza, sono state confermate dalle linee guida prospettate dal Ministro Lucia Azzolina. Le indicazioni dettate, infatti, stabiliscono una frequenza scolastica in turni differenziati, l’organizzazione della classe in più gruppi di studio, formati anche da alunni di diverse classi ed età, la scuola anche al sabato, dove non già prevista, su delibera degli organi collegiali e l’attività di didattica a distanza in misura marginale e solo per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado mentre per il resto ci si rimette alle disposizioni del comitato tecnico.
“Non è possibile – sostiene l’avvocato Nucifero - che il Ministro Lucia Azzolina abbia prospettato un piano di rientro che disattende le aspettative degli alunni, genitori, docenti, personale Ata, collaboratori scolatici e dirigenti scolastici. Quest’ultimi lasciati da soli, abbandonati in balia dell’emergenza sanitaria del Covid 19, gravati di una responsabilità oltre il dovuto e chiamati a ridisegnare spazi e orari del proprio Istituto scolastico con l’attribuzione di una larga autonomia nel pianificare il lavoro e cercare di garantire il ritorno allo studio. Poiché la scuola rappresenta una priorità per la nostra società e per il futuro dei nostri giovani, è necessario – continua l’esponente di Patto Sociale - impiegare fondi economici importanti e non irrisori quali i 331 milioni di Euro ora in bilancio, in modo che si possano adottare interventi straordinari quali l’adeguamento di tutto il personale scolastico alle nuove esigenze funzionali e didattiche, investimenti innovativi nell’edilizia scolastica per rendere salubri edifici usurati e vetusti non consoni a fronteggiare un’emergenza di grave portata”.
Un problema maggiormente presente al Sud dove sono numerosi immobili presentano difficoltà strutturali per i quali è indispensabile effettuare opere di ristrutturazione per dotarli degli standard di sicurezza recenti e di nuovi modelli di spazi di apprendimento che possano soddisfare le nuove condizioni didattiche. Fondamentale è, poi, ridurre il numero degli alunni che oggi più che mai è un grande impedimento per l’attuazione di un piano sicurezza scuola credibile ed efficace. Alla luce di tale incerta situazione occorre concordare con le parti sociali un piano di rientro ben specifico e definito che inglobi investimenti tali da evitare il rischio concreto di un ritorno al lockdown solo dopo poche settimane dalle prime lezioni con effetti devastanti sul tutto il sistema scolastico e per tutti i cittadini .
Lina Latella Nucifero