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Matera 16 luglio 2014- “Roma chiama Matera” passandole il testimone di una mostra nazionale, (allestita nella Capitale fino al 20 luglio) che ha visto anche il coinvolgimento di Barcellona ( Centre de Cultura Ciontenporania) e Parigi ( La Cinematèque Francaise) sulla figura di Pier Paolo Pasolini. Tre capitali europee che proprio come in una staffetta lasciano il compito ad un’altra capitale europea (si auspica) ma questa volta della cultura, di raccontare e aggiungere nuovi tasselli alla poliedrica figura del maggior intellettuale del XX secolo. Nasce con queste prerogative “Pasolini a Matera. Il vangelo secondo Matteo, cinquant’anni dopo”, il percorso espositivo presentato alla stampa a Palazzo delle Esposizioni di Roma.[MORE]
Nuove tecniche di immagine: arte, cinema fotografia per un progetto innovativo sul regista che prima di ogni altro riuscì a reinterpretare l’immagine della città dei Sassi in una mostra allestita a Palazzo Lanfranchi con un’appendice al Musma dal 21 luglio al 9 novembre2014. A presentarlo, a Roma, il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, la soprintendente BSAE per la Basilicata e Puglia, Marta Ragozzino, Ermanno Taviani, docente di storia contemporanea all’università di Catania, Paolo Verri, Direttore del Comitato Matera 2019, Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commmissione, Giuseppe Appella, direttore del Musma.
“L’allestimento di questa mostra alimenta il percorso di candidatura di Matera 2019. Sottolinea Adduce. Pasolini non utilizzò la città, come location, come si direbbe oggi, ma egli fece “recitare” la stessa città per quella che era. Rileggere e guardare, oggi Matera e la Basilicata anche attraverso gli occhi di Pasolini è un ulteriore elemento decisivo, dunque, per portare avanti in nostro progetto culturale”. “Un lavoro complesso e particolarmente impegnativo sia negli allestimenti, che prevedono sei sezioni, che nei contenuti, ha spiegato la soprintendente Ragozzino. Tanti di essi inediti. Come i pregiati scatti di Rosario Genovese. Una mostra che attraverserà Pasolini in tutte le forme di arte. Dalla scultura alla fotografia, dalla poesia alla cinematografia. Ma soprattutto una mostra che vuole essere fruibile a tutti permettendo così ai più piccoli di entrare in contatto con l’autore ed ai più grandi o appassionati di approfondirne gli aspetti.
“Analizzare il Vangelo secondo Matteo a distanza di cinquant’anni è doveroso. Questa pellicola è un pezzo di storia del cinema oltre che una pietra miliare importante per Pasolini in quanto gli consacrò la celebrità. Ed è emblematico che Matera sia la città scelta per la locandina della mostra su circa tredici paesi in cui il film fu girato, ha evidenziato, Leporace.
E ancora, per Ermanno Taviani, la mostra porterà alla luce anche aspetti leggendari che lo stesso Pasolini si divertì ad arte ad alimentare.
“La mostra metterà anche a mettere a confronto il clima culturale che si respirava in quegli anni a Matera e quello di Roma, ha ricordato Giuseppe Appella.
Per Paolo Verri, infine, la scelta di una mostra pasoliniana non ha un fine prettamente turistico ma un fine prevalentemente politico. Perché, ha concluso Verri, siamo convinti che la cultura pone le condizioni per la crescita anche economica di un paese.
Anna Giammetta