Parte la campagna pubblicitaria italiana contro l?evasione fiscale. Ma gli italiani sono imbarazzati
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Lecce 13 agosto 2011 - Parte la campagna pubblicitaria italiana contro l’evasione fiscale. Ma gli italiani sono imbarazzati per le accuse a Tremonti di avere usato denaro in contanti per pagare l’affitto di un appartamento a Roma, un espediente classico di evasori di tutto il mondo. [MORE]
Spot tv e radio, affissioni nelle principali stazioni ferroviarie e negli aeroporti di Roma e Milano, spazi pubblicitari sulla carta stampata. Tanti i mezzi di comunicazione, uno il messaggio: ridurre l’evasione fiscale è possibile anche grazie ai comportamenti attivi dei cittadini, consapevoli che senza entrate fiscali non è possibile fornire servizi pubblici.
Il governo italiano si è rivolto a uomini di Margaret Thatcher che hanno suggerito la Saatchi & Saatchi una tra le più importanti agenzie pubblicitarie al mondo per una incisiva campagna per combattere la frode fiscale.
La mossa arriva mentre il governo ha confermato i dettagli di un pacchetto di pesante austerità progettato per allontanare la minaccia di un crollo in stile greco.
Il primo video, un’animazione intitolata “Se”, mescola il 3D e la motion graphic 2D per ricordarci come le tasse servano a produrre servizi pubblici che possono diventare migliori e più numerosi, dagli ospedali alle scuole, dalle strade ai parchi, ai trasporti, solamente se nessuno si sottrae al suo obbligo. Lo slogan è emblematico: “Se tutti pagano le tasse, le tasse ripagano tutti. Con i servizi”.
Il secondo presenta gli evasori per quello che sono: parassiti che vivono alle spalle della società, succhiando risorse e accesso ai servizi pubblici a tutta la collettività, senza sostenerne l’onere. Una tecnica di sfruttamento che viene dunque accostata alle modalità di sopravvivenza adottata in natura dai parassiti. “Chi vive a spese degli altri danneggia tutti. Battere l’evasione è tuo interesse”.
Il messaggio sottostante è riassunto da un altro slogan che descrive evasori fiscali come "parassiti della società".
A questo punto Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, si chiede se Tremonti è imbarazzato da questo spot per le accuse a lui rivolte di aver usato denaro contante per pagare l'affitto di un appartamento a Roma, un espediente classico di evasori di tutto il mondo. Gli italiani certamente si !!! Non è stato accusato di alcun reato, ma ha ammesso di aver commesso degli errori.
(notizia segnalata da giovanni d'agata)