Papa Francesco: Insieme Adoriamo il Santissimo Sacramento. 'Diretta Video 27 mar ore 18.00'
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ROMA, 27 MAR - Come seguire la preghiera del Papa con la Benedizione Urbi et Orbi oggi 27 marzo ore 18.00
La preghiera e la benedizione 'Urbi et Orbi' di Papa Francesco, nell'emergenza Coronavirus, in diretta anche su infoOggi. A quanti si uniranno spiritualmente a questo momento tramite i media, sarà concessa l’indulgenza plenaria secondo le condizioni previste dal recente decreto della Penitenzieria Apostolica
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
C'è grande attesa nel mondo per l'appuntamento di preghiera universale che il Papa ha proposto personalmente in occasione dell'Angelus, domenica scorsa, e ha ribadito all'udienza generale.
Il primo appello a tutti i cristiani si è concretizzato proprio mercoledì 25 marzo, nell'invocazione a Dio onnipotente attraverso le parole del Padre Nostro in contemporanea con i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane.
Venerdì 27 marzo, il secondo atteso appuntamento. Alle ore 18.00 i cattolici di tutto il mondo sono invitati ad unirsi spiritualmente, attraverso i mezzi di comunicazione, al Papa che presiederà un momento di preghiera che durerà circa un'ora, dal Sagrato della Basilica di San Pietro, con la Piazza vuota, come lui stesso ha annunciato il 22 marzo al termine della preghiera dell'Angelus:
Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria.
Come fa sapere la Sala Stampa vaticana, in questa speciale circostanza, nei pressi del cancello centrale della Basilica Vaticana, saranno collocati l’immagine della Salus Populi Romani e il Crocifisso di San Marcello.
Dopo l’ascolto della Parola di Dio, Papa Francesco terrà una meditazione. Il Santissimo Sacramento sarà esposto sull’altare collocato nell’atrio della Basilica Vaticana e dopo la supplica, seguirà il rito della Benedizione eucaristica “Urbi et Orbi”. Quindi il cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro, pronuncerà la formula per la proclamazione dell’indulgenza.
INIZIO ORE 18.00
Benedizione eucaristica “Urbi et Orbi”
Un evento sicuramente straordinario, quello che il Papa farà, in un periodo particolare, dove il mondo è in ginocchio per la pandemia. Un momento di grazia straordinario che concede un’opportunità di vivere con fede e speranza questo tempo di sofferenza e paura.
La Benedizione con il Santissimo Sacramento viene normalmente data al termine dell’adorazione eucaristica, che ha le sue origini intorno alla fine del 1100, inizi del 1200 in Belgio. Il Papa Urbano IV la conobbe e instaurò nel 1264 la Solennità del Corpus Domini per la Chiesa universale. L’anno prima ci fu il miracolo eucaristico di Bolsena. Fu poi incentivata dal Concilio ecumenico tridentino.
La Benedizione “Urbi et Orbi”, che normalmente viene impartita dopo l’elezione del Pontefice, nel giorno di Pasqua e in quello di Natale, è propria del ministero petrino, perché, ricorda il liturgista padre Arturo Elberti, si riferisce alla città di Roma, in quanto vescovo della diocesi, e al mondo, in quanto Sommo Pontefice. Ed è una benedizione a cui è annessa l’indulgenza plenaria.
Indulgenza plenaria
"L'Indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, dispensa ed applica autoritativamente il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi", dice il Catechismo della Chiesa cattolica. La Chiesa ha il potere di perdonare tutti i peccati però ci sono delle conseguenze di questi peccati in questa vita e nell’altra, spiega il biblista don Francesco Voltaggio. Da una parte quindi c’è la serietà del peccato che provoca in noi e negli altri delle ferite e poi c’è il riferimento alla grazia di Cristo e ai meriti dei santi: “così come nel peccato c’è un’influenza negli altri, così c’è una solidarietà nella santità, perché il fondamento è la comunione dei santi”, sottolinea. In alcune occasioni, per autorità della Chiesa, vengono quindi “dischiusi questi tesori” e si applicano al fedele con le dovute disposizioni. Questa indulgenza plenaria si può applicare sia a sé stessi, sia ai defunti.
L’indulgenza plenaria si chiama così perché rimette tutte le conseguenze del peccato a differenza dei casi in cui si può ricevere l’indulgenza parziale. Ora in questo particolare momento, l’indulgenza plenaria viene concessa secondo il recente decreto della Penitenziaria Apostolica, che prevede la possibilità di riceverla in forma straordinaria rispetto a quanto ordinariamente richiesto, in particolare per quanto concerne il Sacramento della Confessione e dell’Eucarestia. Questa grazia è concessa sia ai fedeli affetti da Coronavirus e a chi li assiste, in primo luogo i familiari e i sanitari, sia a tutti i fedeli che pregano per i malati, a condizioni leggermente differenti, illustrate nel decreto della stessa Penitenzieria. “E’ un grazia che risponde al momento che tutti stiamo vivendo, per aiutare tutti a scoprire che Cristo si fa presente nella malattia, nella paura e nella debolezza dell’uomo, come il Buon Samaritano”, sottolinea il canonista don Antonio Interguglielmi.
Il dono della Misericordia
Sempre la Chiesa nei momenti di difficoltà è venuta in soccorso degli uomini, “concedendo il dono più grande che è la Misericordia e il Perdono e questo anche con la concessione di speciali indulgenze in occasioni di guerre e soprattutto di pestilenze”, ricorda don Interguglielmi. In questo senso “si inserisce l’opera di fedeli, pensiamo ai membri delle Confraternite della buona Morte, che avevano il compito di dare degna sepoltura agli appestati abbandonati nelle strade: questi ricevevano speciali indulgenze in virtù della loro opera. Oppure, in tempi più recenti, ai cappellani militari impegnati al fronte, che assolvevano i peccati dei moribondi e concedevano indulgenze in articulis mortis”, spiega.
Il sacerdote ricorda anche la terribile epidemia di peste che vi fu durante il pontificato di Papa Gregorio Magno. “Papa Gregorio si rivolse al popolo romano invitandolo a pentirsi dei propri peccati e nel contempo a convertirsi: per fare questo indisse una processione, che chiamò Litania Settiforme, perché la popolazione di Roma fu suddivisa in 7 cortei, tutti con destinazione San Pietro. Nel seguire la processione i fedeli, scalzi e col capo cosparso di cenere, pregavano con Papa Gregorio il quale innalzava al cielo l'icona bizantina della Vergine Maria, ancora conservata nella Basilica di Santa Maria Maggiore”, racconta don Interguglielmi. “Si racconta che, giunta la processione a Ponte Sant’Angelo, i fedeli udirono un Coro di Angeli che intonava ‘Regina Coeli’ e videro, sulla sommità del Castello, l'Arcangelo Michele: l’epidemia era stata sconfitta. Nacque così il Regina Coeli, l’antifona con cui nel tempo pasquale la Chiesa saluta Maria Regina per la risurrezione del Salvatore. Per questo - conclude il sacerdote - i romani chiamarono la Mole Adriana ‘Castel Sant’Angelo’ e posero in cima al castello la statua di san Michele che rinfodera la spada, indicando la fine della pestilenza”.
E ad accompagnare questo speciale momento di preghiera saranno proprio l’icona della Salus Popoli Romani e il Crocifisso della Chiesa di San Marcello al Corso, le due immagini che il Papa è andato a venerare domenica 15 marzo proprio per invocare la fine della pandemia. Due immagini legate entrambe alla preghiera per la cessazione di epidemie. Due immagini che esprimono l’amore totalmente donato e che chiedono di alzare gli occhi al Cielo e avere fede.
Ascolto della Parola di Dio
Il Santo Padre:
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo.
R. Amen.
Orazione
Il Santo Padre:
Preghiamo.
Dio onnipotente e misericordioso,
guarda la nostra dolorosa condizione:
conforta i tuoi figli e apri i nostri cuori alla speranza,
perché sentiamo in mezzo a noi la tua presenza
di Padre.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
Vangelo
Il lettore:
Ascoltate la Parola del Signore dal Vangelo secondo Marco 4, 35-41
In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!».
Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Meditazione del Santo Padre.
Raccoglimento dinanzi alla Salus Populi Romani (canto “Sub tuum praesidium”).
Raccoglimento dinanzi al Crocifisso di San Marcello (antifona alla Croce).
Esposizione, adorazione e benedizione eucaristica
Esposizione Santissimo Sacramento.
Adorazione Santissimo Sacramento (canto “Adoro Te devote”).
Supplica litanica
TI ADORIAMO, O SIGNORE.
Vero Dio e vero uomo, realmente presente in questo Santo Sacramento
Ti adoriamo, Signore
Nostro Salvatore, Dio-con-noi, fedele e ricco di misericordia
Ti adoriamo, Signore
Re e Signore del creato e della storia
Ti adoriamo, Signore
Vincitore del peccato e della morte
Ti adoriamo, Signore
Amico dell’uomo, risorto e vivo alla destra del Padre
Ti adoriamo, Signore
CREDIAMO IN TE, O SIGNORE.
Figlio unigenito del Padre, disceso dal Cielo per la nostra salvezza
Crediamo in te, o Signore
Medico celeste, che ti chini sulla nostra miseria
Crediamo in te, o Signore
Agnello immolato, che ti offri per riscattarci dal male
Crediamo in te, o Signore
Buon Pastore, che doni la vita per il gregge che ami
Crediamo in te, o Signore
Pane vivo e farmaco di immortalità, che ci doni la Vita eterna
Crediamo in te, o Signore
LIBERACI, O SIGNORE.
Dal potere di Satana e dalle seduzioni del mondo
Liberaci, o Signore
Dall’orgoglio e dalla presunzione di poter fare a meno di te
Liberaci, o Signore
Dagli inganni della paura e dell’angoscia
Liberaci, o Signore
Dall’incredulità e dalla disperazione
Liberaci, o Signore
Dalla durezza di cuore e dall’incapacità di amare
Liberaci, o Signore
SALVACI, O SIGNORE.
Da tutti i mali che affliggono l’umanità
Salvaci, o Signore
Dalla fame, dalla carestia e dall’egoismo
Salvaci, o Signore
Dalle malattie, dalle epidemie e dalla paura del fratello
Salvaci, o Signore
Dalla follia devastatrice, dagli interessi spietati e dalla violenza
Salvaci, o Signore
Dagli inganni, dalla cattiva informazione e dalla manipolazione delle coscienze
Salvaci, o Signore
CONSOLACI, O SIGNORE.
Guarda la tua Chiesa, che attraversa il deserto
Consolaci, o Signore
Guarda l’umanità, atterrita dalla paura e dall’angoscia
Consolaci, o Signore
Guarda gli ammalati e i moribondi, oppressi dalla solitudine
Consolaci, o Signore
Guarda i medici e gli operatori sanitari, stremati dalla fatica
Consolaci, o Signore
Guarda i politici e gli amministratori, che portano il peso delle scelte
Consolaci, o Signore
DONACI IL TUO SPIRITO, O SIGNORE.
Nell’ora della prova e dello smarrimento
Donaci il tuo Spirito, Signore
Nella tentazione e nella fragilità
Donaci il tuo Spirito, Signore
Nel combattimento contro il male e il peccato
Donaci il tuo Spirito, Signore
Nella ricerca del vero bene e dalla vera gioia
Donaci il tuo Spirito, Signore
Nella decisione di rimanere in Te e nella tua amicizia
Donaci il tuo Spirito, Signore
APRICI ALLA SPERANZA, O SIGNORE.
Se il peccato ci opprime
Aprici alla speranza, Signore
Se l’odio ci chiude il cuore
Aprici alla speranza, Signore
Se il dolore ci visita
Aprici alla speranza, Signore
Se l’indifferenza ci angoscia
Aprici alla speranza, Signore
Se la morte ci annienta
Aprici alla speranza, Signore
Orazione
Il Santo Padre:
Preghiamo.
Signore Gesù Cristo,
che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia
ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa’ che adoriamo con viva fede
il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R/. Amen.
Il Cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro, annuncia la Benedizione “urbi et orbi”, con annessa indulgenza plenaria mediante apposita monizione:
Il Santo Padre Francesco
a tutti quelli che ricevono
la benedizione eucaristica
anche a mezzo della radio,
della televisione
e delle altre tecnologie di comunicazione,
concede
l’indulgenza plenaria
nella forma
stabilita dalla Chiesa.
Il Santo Padre dà la benedizione con il Santissimo Sacramento.
Acclamazioni
- Dio sia benedetto.
- Benedetto il suo santo nome.
- Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
- Benedetto il nome di Gesù.
- Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
- Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
- Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’altare.
- Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
- Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima.
- Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
- Benedetta la sua gloriosa assunzione.
- Benedetto il nome di Maria, vergine e madre.
- Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo.
- Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.