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MACERATA, 03 MARZO – Nuovi dettagli emergerebbero dalle indagini sull’omicidio di Pamela Mastropietro, la diciottenne romana il cui corpo è stato trovato fatto a pezzi e nascosto in due valige abbandonate nella campagna dei pressi di Pollenza. Secondo la Procura, infatti, la ragazza avrebbe subito una violenza sessuale da parte di Innocent Oseghale, il principale indiziato per la morte della giovane. [MORE]
Ma il Gip del Tribunale maceratese non concorda pienamente con la ricostruzione della Procura: secondo Giovanni Maria Manzoni il “clima amicale” fra i due porterebbe a escludere che si trattasse di violenza. Il procuratore maceratese Giovanni Giorgio vede nello stupro uno dei motivi principali che avrebbe portato all’omicidio della giovane. La “cura maniacale” nel nascondere le prove della violenza sembrerebbero confermare questa ipotesi. Ma l’opinione del Gip è differente: il movente sarebbe da ricondurre alla paura suscitata da un malore della ragazza, la quale aveva assunto dell’eroina procuratale dallo spacciatore nigeriano.
Intanto, il procuratore ha richiesto e ottenuto un’ulteriore misura cautelare in carcere per l’accusato, istanza accolta dal Gip. Nei prossimi giorni Oseghale sarà interrogato sul nuovo capo d’accusa, oltre a quelle di occultamento e vilipendio di cadavere. Nel caso in cui dovessero continuare i dissidi fra il Gip e la Procura, quest’ultima potrebbe far ricordo al Tribunale del Riesame.
Nel frattempo, la madre di Pamela è tornata oggi a Macerata per riprendere il corpo della figlia e accompagnarlo a Roma dove sabato avverranno le esequie nella chiesa di Ognissanti, durante la quale si svolgerà una giornata di lutto cittadino indetta sia dalla sindaca di Roma Virginia Raggi sia dal sindaco di Macerata Romano Carancini
[Foto: Piceno Oggi]
Velia Alvich